Il presidente Falcone di Generaazioni sulle calamità e sullo sviluppo della città |
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mercoledì 25 gennaio 2017 12:39 |
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«Gli eventi atmosferici di questi giorni hanno messo a dura prova tutto il paese ed in particolare le aree del sud, Corigliano compresa, per gli effetti disastrosi evidenti sul settore agricolo ed agroalimentare. Già la nostra città, ultima per livelli di occupazione e per i più alti tassi di disoccupazione ed immigrazione, in assenza di azioni mirate corre grave rischi». E’ quanto afferma in una nota, che fa seguito ad una riunione con alcuni operatori presso la propria sede, il Presidente dell’Associazione Generaazioni, Alfonso falcone. Il Presidente all’erta sulle difficoltà che i piccoli agricoltori, allevatori, coltivatori, vanno incontro a seguito delle precipitazioni atmosferiche e del clima gelido che ha colpito le colture della Sibaritide e del territorio Ausonico. «Non una presa di posizione, non una richiesta di calamità, ne una richiesta di intervento alle Autorità regionali e nazionali della protezione civile per mettere in sicurezza i tanti fiumi e torrenti coriglianesi che potrebbero esondare con rischi enormi per la popolazione, atteso che lo Scalo e Schiavonea sono le aree più esposte a tali fenomeni». E’ questa la ferma denuncia del presidente di Generaazioni. Sono proprio questi i momenti –evidenzia falcone- per cogliere l’occasione per attirare l’attenzione su problematiche quali lo sviluppo della filiera agricola ed agroalimentare, nonché quello dei sistemi di mobilità e della viabilità urbana ed extraurbana, il dissesto idrogeologico e i sistemi di sviluppo virtuosi che riguardano una Città come Corigliano che si accinge ad un processo di urbanizzazione da area vasta. Va intensificato e perfezionato al più presto il processo di integrazione tra città confinanti attraverso spazi più ampi e la realizzazione di un vero e proprio “Asse di sviluppo Urbano” che vada da Cariati a Rocca Imperiale che faccia perno sul Corigliano e Rossano, passando per Cassano. La nostra città è la più interessata a questo processo poichè, come la Calabria, si trova, purtroppo, in una situazione di stagnazione economica persistente. La mappa degli indicatori statistici della produzione e del lavoro configurano una realtà urbana largamente refrattaria ai processi di sviluppo, chiusa, confinata in asfittici circuiti di tipo commerciale e agro-alimentare di vecchio stampo, con ristrettissimi spazi di mercato per effetto di monoculture non più richieste, quindi incapace di creare nuove occasioni di lavoro, soprattutto per i giovani. Funzionali a questi obbiettivi sono –per Falcone- la riqualificazione della aree abitative degradate e periferiche, il potenziamento dell’accessibilità alla città ed alle sue popolose località, quali Schiavonea e lo Scalo; lo sviluppo delle funzioni economiche e culturali (soprattutto quelle che aprono i territori verso l’esterno), l’articolazione dei servizi sociali e di animazione socio-territoriale, un sistema produttivo eco-compatibile adeguato, infrastrutture materiali ed immateriali, nonché una vera e propria bonifica dell’Area industriale di Schiavonea che vede solo cimiteri di imprese chiuse o fallite. Rafforzare, inoltre, gli interventi di prevenzione dal rischio idrogeologico e ambientale e riqualificazione e valorizzazione delle risorse locali (bacini culturali, patrimonio paesaggistico ed eno-gastronomico, centro storico e beni monumentali (Castello Ducale, sistemi socio-economici rurali, turismo di qualità, etc.). «Sono queste, a mio modo di vedere, -conclude il presidente Falcone- le priorità e le attenzioni che il sistema politico-istituzionale della nostra città dovrebbe assumere se vuole per davvero, modificare la condizione di stagnazione attuale dell’economia coriglianese e diminuire il numero delle famiglie disagiate e quello dei disoccupati in cerca di occupazione. In tale direzione si muove lo spirito fattivo e partecipativo dell’intera Associazione».
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COMUNICATO STAMPA
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