Festa di Halloween: la decadenza di una civilta’ |
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giovedì 3 novembre 2016 10:18 |
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La festa di Halloween, già festeggiata il 31 Ottobre da grandi e piccini, ha origini nordiche e pagane, precisamente celtiche , quindi è una festa che non fa parte della nostra tradizione mediterranea,(più che occidentale) ne tanto meno fa parte della nostra religione, anzi… E’ la festa che negli Stati Uniti ha assunto di recente parvenze macabre ed occulte, spesso inneggiante al diavolo, alle credenze nefaste dell’oltretomba e quindi è l’opposto della nostra tradizione di fede cristiana e cattolica. Purtuttavia i nostri figli sono attratti da questo magico momento e vengono prontamente incoraggiati dai genitori i quali, non solo organizzano le uscite e le piccole feste in famiglia, ma sono contenti nell’acquistare vestiti strani, zucche e cappelli a punta, pur di accontentare i loro figlioli,(alla faccia della crisi). I genitori, cosi facendo, non si rendono conto di fare un gravissimo errore e di innescare cosi un processo negativo nell’evoluzione della nostra civiltà: infatti oltre che essere una festa in onore delle forze malefiche, essa stravolge i canoni di una millenaria tradizione cristiana secondo la quale il giorno 31 Ottobre, come da calendario, ricorre la festa di Santa Lucilla di Roma, Vergine; Il racconto, lontano e leggendario, vuole che ai tempi della persecuzione di Valeriano nel 257 il tribuno Nemesio abbia chiesto e ottenuto dal Pontefice il battesimo per sé e per la figlia Lucilla. Questa, cieca dalla nascita, avrebbe poco dopo la cerimonia recuperato immediatamente la vista ( da cui il nome, che vuol dire “piccola luce”). Ma quella notte, si sa, la festa di Halloween è ancora in corso e durante la nottata, i ragazzi piu grandi si abbandonano ad eccessi di ogni genere pur di concludere la festa dell’occulto e delle sue manifestazioni. Inoltre il 1° Novembre , secondo la tradizione cristiana, ricorre la festa di OGNISSANTI, importante ricorrenza per la quale ogni cristiano si reca a messa per celebrare appunto tutti i santi ed usanza vuole che ad ogni nuovo nascituro venga dato il nome di un santo. Ma, a dispetto della tradizione, oramai si usa dare ai nostri figli dei nomi tutt’altro che italiani, per onorare i personaggi delle telenovelle, o dei calciatori famosi, dimenticandoci dei nostri santi e dei nostri eroi che il mondo intero ci invidia. Insomma abbiamo messo sotto i piedi la nostra ricca e santa tradizione cristiana. Purtroppo la festa di Halloween non è il solo sintomo della decadenza della nostra civiltà, ma ve ne sono ben altri, e qui, per esigenze di spazio, posso citarne solo alcuni. Dobbiamo chiamare in causa la storia, maestra di vita, la quale ci ricorda che l’Impero Romano crollo’ circa 1.500 anni fa per tre cause fondamentali: le invasioni barbariche, l’avvento del Cristianesimo, la corruzione dei costumi e della politica. Al crollo dell’Impero segui ‘ poi un periodo di decadenza e di oscurantismo (il medioevo) . Se volessimo fare un confronto fra quegli avvenimenti , e quelli di oggi, ci accorgiamo subito che vi sono delle similitudini : siamo di fronte ai cosiddetti corsi e ricorsi storici. Mentre allora le invasioni venivano dal nord, oggi i nuovi invasori (gente pacifica e bisognosa, per carità) provengono dal sud e dal medio oriente, sotto forma di immigrati e profughi. E ancora, La nuova religione che i nostri giovani stanno praticando è quella della tecnologia sfrenata dei cellulari e dei computer (sempre alla faccia della crisi), a causa dei quali i nostri ragazzi sono completamente assenti e rimbambiti , in una sorta di visione soprannaturale ; Infine la corruzione dei costumi e della politica ha raggiunto livelli altissimi, e se guardiamo al mondo della politica e dell’affarismo è difficilissimo trovare un politico che non abbia mai rubato o raccomandato qualche parente; Se poi diamo uno sguardo al mondo della scuola, della famiglia e del lavoro, ci rendiamo conto che la nostra è una civilta’ in decadenza morale, spirituale e culturale. Siamo gia’ in pieno medioevo : la scuola è ormai ridotta ad un covo di delinquenti e di bulli che nulla hanno a che fare con l’insegnamento e l’educazione di una volta; in famiglia il genitore conta come il due di picche e lo si invoca soltanto quando deve sganciare i soldi per acquistare il cellulare da 700 euro, (sempre alla faccia della crisi). Inoltre nel mondo del lavoro troviamo il fenomeno gravissimo dei falsi invalidi e dei furbetti del cartellino, e mi fermo qui. A questo punto, non mi meraviglio affatto se un cittadino italiano di religione musulmana, ci chiede di togliere il crocifisso dalla scuola, e magari il preside di quella scuola concede il suo consenso a questa assurda richiesta; o se si costruiscono bellissime e costosissime moschee, anziché utilizzare le risorse per la costruzione delle chiese cristiane crollate per il terremoto. Non voglio affermare che tutto questo è il risultato di una civiltà ormai al tramonto ,ma certamente la nostra è una società fragile, malata, debole e vulnerabile, caratterizzata da un’atteggiamento personale permeato di superficialità, lassismo e menefreghismo a tutti i livelli. Non ci dobbiamo meravigliare se poi il nostro bel paese viene invaso dalle migliaia di stranieri che pretendono diritti che invece vengono negati agli italiani stessi, perché essi hanno trovato nel popolo italiano la debolezza, il falso buonismo, il ventre molle di un ‘Italia che si arrende e che non reagisce più alla sua decadenza.
Un giorno il capo Imam di una moschea di Milano pronuncio’ questa frase: “NOI VI CONQUISTEREMO CON LE VOSTRE LEGGI, MA POI VI DOMINEREMO CON LE NOSTRE”. Ed è quello che purtroppo sta accadendo.
Occorre una rivolta generale delle coscienze, un risveglio dell’orgoglio nazionale, del nostro essere italiani che nella storia hanno sempre reagito per scacciare l’invasore o per superare i periodi bui delle guerre , dei terremoti e delle carestie: occorre dire basta a questa nostra decadenza, ma non solo a livello politico o amministrativo, bisogna reagire e gridare basta nelle riunioni di famiglia, nelle assemblee di classe, nei condominii, nelle parrocchie, negli uffici e nei luoghi di lavoro, altrimenti il punto di non ritorno sara’ vicino e sara’ già troppo tardi.
Ernesto Borromeo
(Foto Giovanni Gradilone)
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COMUNICATO STAMPA
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