“POPOLI SENZA SOVRANITA’“, nuova poesia di Luigi Visciglia |
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giovedì 4 agosto 2016 09:39 |
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POPOLI SENZA SOVRANITA’ Alla Grecia, culla della civiltà (28 luglio 2016)
Soffiava un vento di primavera dalle coste del mare Egeo alla foce del Crati, trasportando la dolce brezza della civiltà. Fiero, altero, ingegnoso era il Greco. Filosofi, letterati, intellettuali, armonizzatori fra potere e società. Non invasori! Esportatori di civiltà, acculturatori di sviluppo, fondatori di Sybaris, Thurio, Crotone…. La ricca Magna Graecia, fertile giardino, incastonata ai piedi di monti e colline. La verde pianura distesa sullo Jonio, secoli di benessere e progresso. Muta il vento, cambiano i governi. Grecia, madre della civiltà, umiliata, offesa, derubata della sovranità, indebitata e schiavizzata libera. Lontano ricordo dell’eterna cultura. Piangono Telete, Platone, Aristotele, Socrate. Si sgretola la cultura, lentamente muoiono i diritti umani. Il potere modifica il linguaggio: potere globale, liberticida, killers economici, corporotocrazia, l’occhio che tutto vede, economia parassitaria, schiavi del debito. Parole incomprensibili. Gli intellettuali hanno smarrito il bello dell’intelletto. Giocano, con i loro pensieri abortiti. La letteratura parla del niente con opere scialbe. La fantasia non costruisce, dorme lo spirto e non ruggisce. Ombre assonnate popolano la terra. I benpensanti, custodi della sicurezza sociale, hanno venduto le nostre anime.
Luigi Visciglia
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COMUNICATO STAMPA
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