“RACCONTO POPOLARE DI RICCHI E POVERI“ DI LUIGI VISCIGLIA |
|
venerdì 8 aprile 2016 09:32 |
|
Il Signore! Nel suo bellissimo castello, a cavaliere della vallata, verdeggiante, operosa e felice; l’orto del Signore sfama tutti. Un giorno di primavera, il reggente visita Maria, madre di tanti, tanti figli; divise in due gruppi i suoi pargoli: il primo lo segregò, il secondo, lo lavò, lo vestì, presentò al Signore padre di tutti. Amorevolmente accarezzo, aiutò, sostenne, disse loro: “Sarete padroni della vallata”. Con innocenza i fanciulli crebbero in fratellanza. Il tarlo del possesso, dell’avarizia pervase i cuori. La ricchezza ha contaminato l’anima. Avversione, ostilità, rancore, inimicizia fratricida, Caino e Abele. I Caini! Con subdoli metodi piegarono alla loro volontà, addestrando i sudditi all’obbedienza. Hanno dimenticato il Padre Nostro. Cuori inariditi, sopraffazione del fratello. La calca si mescola, si divide, si ricompatta come il mercurio. Arricchimento e impoverimento, operai e padroni, elargizione e soprusi, nella gestione delle classi sociali, convivono i ricchi e i poveri. Spogliati dalle vesti lussuose o misere, le anime sono identiche. Il Signore! Vedendo lo scempio umano, serrò il portone, esentandosi dalla vallata, disse: “L’animo mio che vaga e si tormenta, sanguina”.
Luigi Visciglia 28 marzo 2016
|
|
|
|
COMUNICATO STAMPA
|
|
Visualizza in pdf
|
|
|
|
|