FUSIONE, DA CORIGLIANO UN MESSAGGIO PER LA CALABRIA |
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IL SINDACO: SPOSTATO IL DIBATTITO DALLE ÉLITE ALLA SOCIETÀ |
martedì 2 febbraio 2016 19:31 |
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Quella scritta ieri (lunedì 1 febbraio) a Corigliano, dal Consiglio Comunale nella sua interezza, è una pagina storica di importanza cruciale per l’avvenire non soltanto delle due grandi comunità oggi direttamente interessate ma per tutta la Sibaritide e la Calabria. Per le implicazioni che essa è destinata a produrre. Con l’approvazione, anche da parte dell’assise coriglianese, dell’atto d’impulso per l’indizione (da parte della Regione Calabria) di un referendum popolare sulla fusione delle due città di Rossano e Corigliano in un unico comune, si lancia e scandisce, da quest’area strategica della provincia di Cosenza, un messaggio forte per la società e la politica calabresi in generale: e cioè che vi sono momenti nella storia di popoli e territori nei quali la qualità delle classi dirigenti si misura solo ed esclusivamente dalla capacità di saper ricercare e preferire, nonostante tutto, le esistenti ragioni di unità, di dialogo e di sinergia, anticipando il futuro invece di attenderlo e facendo delle differenze e delle proprie specifiche ed incancellabili identità non un limite ma un valore aggiunto per osare, sperimentare, innovare e provare a cambiare lo stato delle cose. Ma quella di ieri è stata una pagina storica soprattutto per Corigliano, anzi tutto per la qualità degli interventi, nei contenuti e nella forma, ascoltati da tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione. A tutti loro rivolgo, con assoluta sincerità, il mio plauso personale per aver dimostrato, nonostante forse da qualche parte ci si sarebbe aspettato il contrario, un livello di maturità istituzionale e politica che, da oggi in poi, non potrà non rappresentare un punto di non ritorno per le attività politico-istituzionali e consiliari della nostra Città. Sono altrettanto soddisfatto, così come ho ribadito anche ieri sera intervenendo in aula consiliare, per la maturità ed il livello di consapevolezza che tutto il Consiglio Comunale, nella sua autonomia e nella sua piena legittimità democratica di rappresentante del popolo, ha saputo dimostrare e spiegare in questo periodo di quanto mai necessario approfondimento, sociale e di coscienza individuale, sulla questione fusione. Oggi più di ieri, anche alla luce del risultato condiviso, possiamo ribadire di rivendicare la giustezza della richiesta di sospensione e di riflessione scelta, all’unanimità, a gennaio del 2015, contestualmente all’approvazione dell’atto di impulso da parte del Consiglio Comunale di Rossano. Abbiamo fatto benissimo ad interpretare l’esigenza di maggiore confronto e chiarimento interno, non solo rispetto ai consiglieri comunali. In questo anno, infatti, attraverso il dibattito che è emerso e che si è declinato in diverse forme, la discussione sulla fusione da elitaria è diventata sociale, passando da stanze, salotti e convivi alle piazze e, anche attraverso la sana polemica delle diverse parti, nella diffusa opinione pubblica. È, questo, un merito che riteniamo possa essere pacificamente riconosciuto come conseguenza dell’aver riportato la questione, che era ed epocale, nel suo alveo naturale, ovvero quello democratico ed istituzionale. Così come è stato importante, restituendo anche a questo percorso di costruzione ed unità territoriale quei tempi e pensieri lunghi della Politica di cui tanto ci sarebbe bisogno, anche l’aver approvato, da parte del consiglio coriglianese, una delibera discussa ed integrata con aspetti di metodo, contenuti e propensioni inclusive che qualificano ulteriormente la salutare pausa democratica di approfondimento richiesta, voluta, vissuta e che ha portato ad un risultato comune che è sicuramente più forte, più chiaro, più intellettualmente onesto, più reciprocamente condiviso di quanto, forse, non sarebbe stato un anno fa. Adesso però inizia il percorso più importante per tutte e due le comunità e per le rispettive classi dirigenti: quello cioè di saper dimostrare nei fatti, prima ed in attesa del referendum, che l’approvazione dell’atto di impulso non era perché non poteva essere un solo momento procedurale per licenziare un atto meramente tecnico, ma che era e resta invece un momento squisitamente ed eminentemente politico al quale ci si deve sentire condizionati nel percorrere con lealtà, equilibrio e lungimiranza tutti i passi intermedi e necessari per convincere le due popolazioni che i loro rappresentanti istituzionali hanno fatto sul serio. Adesso inizia cioè la vera partita da giocare, quella sul campo. E con questo spirito, nel quale ho sempre creduto, nei prossimi giorni avvierò una serie di contatti con tutti i candidati a sindaco della Città di Rossano, per aprire sin da ora un dibattito ed un confronto diretto, franco e nel merito delle sfide e delle ambizioni che una fusione implica ed impone. Oggi per domani.
(Fonte/Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying).
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COMUNICATO STAMPA
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