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LETTERA APERTA AL SINDACO GERACI SULL’OPERATO DELL’UFFICIO URBANISTICO ED EDILIZIA PRIVATA DEL COMUNE DI CORIGLIANO
 sabato 26 dicembre 2015 21:15
LETTERA APERTA AL SINDACO GERACI SULL’OPERATO DELL’UFFICIO URBANISTICO ED EDILIZIA PRIVATA DEL COMUNE DI CORIGLIANO Con la presente, il sottoscritto Mario Gallina nella qualità di cittadino di Corigliano, oltre che di architetto e di professionista facente parte del “ Comitato di professionisti per i diritti e doveri del territorio“, le rappresenta la grande difficoltà che la classe professionistica Coriglianese e non solo, continua ad incontrare nel rapportarsi con gli uffici del settore urbanistico ed edilizia del nostro comune.
Questa denuncia è successiva, come lei ben sa, all’incontro tenutosi tra numerosi tecnici Coriglianesi e del Comitato con Lei, alla presenza dell’assessore all’urbanistica ed altri rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, Martedì 15 Settembre 2015, con lo stesso ordine del giorno.
In quell’occasione le furono rappresentate da più soggetti intervenuti, oltre che dal sottoscritto, una serie di denunce, anche circostanziate, delle difficoltà grandi e piccole e delle anomalie procedurali che quotidianamente i professionisti, operanti nel settore, sono costretti ad affrontare a Corigliano.
Dopo quell’incontro, dobbiamo tristemente registrare che nulla è cambiato, anzi!
La certezza della norma ormai è una chimera sempre più agognata è mai più raggiunta!
Le pratiche giacciono tempi interminabili ed i rapporti con il front-Office diventano vieppiù difficili.
Si lamentano da più parti la mancanza di rispetto dei ruoli e delle funzioni non solo sotto il profilo del rispetto dei tempi e delle date dei ricevimenti sia del pubblico che degli addetti ai lavori, ma anche sotto il profilo interpersonale del reciproco rispetto e della buona educazione.
È ormai prassi consolidata l’interruzione dei tempi di decorrenza di valutazione delle pratiche con richiesta di documentazione pretestuosa, inutile ed a volte ripetitiva, spesso in possesso degli stessi uffici, che sembrano assumere non di rado carattere vessatorio.
Come lei ben sa, signor Sindaco, i tempi di approvazione di una pratica edilizia possono essere interrotti a norma di legge, per una sola volta, e solo in casi eccezionali con reiterazione di chiarimenti; nei suoi uffici si interrompono una, due anche tre volte, per iscritto, innumerevoli altre volte in forma verbale, per giungere, magari alla fine, ad un diniego!
Le figure professionali in tal modo vengono diminuite, sia quelle private che quelle pubbliche! rafforzando l’idea, nella migliore delle ipotesi e volendo essere benevoli, del pressappochismo e della scarsa attendibilità tecnico-professionale oltre che della inaffidabilità dei tempi di esperimento di una pratica .
La differenza nella tempistica di valutazione e di disbrigo delle pratiche, è cosa molto seria dalla quale dipende l’economia di un settore, quello edile, che a lei signor Sindaco dovrebbe stare particolarmente a cuore per due motivi fondamentali:
Il primo è che da questo settore dipendono direttamente o per l’indotto, la creazione o meno di molti posti di lavoro, e di questi tempi in cui la disoccupazione mangia il cuore della tranquillità delle famiglie, non puó essere argomento trascurato,
Il secondo è che la certezza dei tempi è il viatico per un investimento serio, onesto ed affidabile, mentre, quando questa certezza viene a mancare aumentano a dismisura le possibilità che il testimone cada nelle mani di chi fa scempio del rispetto delle regole ed impone la legge del più forte e della prepotenza, e questo, particolarmente in questo nostro comune che viene fuori da una recente storia di commissariamento per mafia, siamo certi, lei vorrà e potrá evitarlo.
Mentre accade tutto ciò l’ufficio, anzichè porsi al fianco del cittadino onesto aiutandolo nella realizzazione dei suoi onesti progetti per la città, si gingilla in richieste microvalutative che nulla hanno a fare con la gestione del territorio, assolvendo di fatto al ruolo di blocco trasversale di questo settore economico, dove invece le strade che dovrebbero collegarsi vengono realizzate a quote differenti, i servizi e le urbanizzazioni primarie non si consegnano, il verde pubblico di fatto proprietà Comunale non si consegna mai e giace nel più completo abbandono, le aree agricole impegnate per la realizzazione delle famose case rurali ( ville e villone sotto mentite spoglie) possono essere usate e riusate senza nessun controllo! Queste sono solo alcune punte dell’iceberg, nel quale, dulcis in fundo, la pianificazione urbanistica funziona da base completamente sommersa ed anzi è sparita dall’orizzonte della partecipazione e dal pubblico controllo!
Il risultato tangibile di questa drammatica situazione è, da una parte, che il Comune dovendo oggi misurarsi per evitare il fallimento, con una tassazione vessatoria che per la prima volta nella storia di Corigliano, provoca addirittura la reazione di massa dei cittadini, si permette il lusso di rinunciare, con una leggerezza che definire incoscienza è eufemistico, ad introiti ed oneri urbanistici legittimi che potrebbe incassare aiutandosi così a risolvere le sue gravissime difficoltà di cassa,
mentre dall’altra parte, la comunità perde irreparabilmente via via una serie, anche importante, di investimenti e potenziali risorse sul suo territorio che muoiono mortificate prima di nascere, nell’ipotesi siano sostenute da soggetti rispettosi della norma, mentre in altri casi passano direttamente nell’abusivismo, adducendo direttamente alla malaburocrazia la ragione del suo perpetuarsi, continuando lo sfasciume del territorio sul quale i controlli sono del tutto inesistenti, ma questa è un’altra piaga sulla quale è meglio, per il momento, stendere un pietoso velo!
Non da ultimo si è lamentato da più parti che i suoi uffici, in varie occasioni abbiamo rappresentato alcuni tecnici operanti sul territorio, come soggetti con acquisizione di specificità , esperienze e caratteristiche rimarchevoli in determinati aspetti della professione rispetto alla media dei colleghi, tratteggiandone così un profilo di caratura superiore, un “quid“ in più rispetto alla media dei colleghi, ció è da censurare ed evitare assolutamente.
Come Lei ben sa, signor Sindaco, la valutazione dell’operato tecnico-professionale da parte del personale dell’ufficio tecnico, è tenuto in grande considerazione da parte dei cittadini e quindi della potenziale committenza privata e tale comportamento ingenera, magari involontariamente, turbative notevoli nel già triste “mercato delle offerte professionali“, sempre più miserevole ed immiserito.

Sono e siamo fiduciosi in un esito positivo di questa denuncia, prima che si debba percorrere strade che portino soggetti terzi ad interessarsi della risoluzione della grave questione, anche perchè, Signor Sindaco, Le è stata sottoposta un’ulteriore richiesta di incontro con noi tecnici, che lei vorrà gentilmente concederci al fine di un produttivo e definitivo scambio di opinioni che possa ristabilire i giusti rapporti in un settore che risulta fondamentale nella capacità di intercettare ed avviare a soluzione le proposte progettuali e di crescita del tessuto economico oltre che urbano di questo paese!

Con fiducia le porgo distinti saluti,

Architetto Mario Gallina
    COMUNICATO STAMPA
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