CULTURA E OTTIMISMO, L’EREDITÀ DI MARIO CANDIDO |
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IERI TESTIMONIANZA STORICA CONDIVISA E COMMOSSA |
lunedì 12 ottobre 2015 18:21 |
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Generoso, ottimista, moderno, precursore della cultura d’impresa, professionista del restauro e autore, tra gli altri, di quello che ha reso il Castello Ducale esempio di valorizzazione e conservazione di uno dei più importanti beni architettonici del Meridione; urbanista, come pochi ne sono rimasti, attento a prediligere, piuttosto che l’uso e l’abuso del territorio dettato dai numeri, la scelta di un punto di vista capace di valorizzare luoghi e storie; Mario CANDIDO, come professionista e uomo, lascia un’eredità culturale senza eguali che invita soprattutto le nuove generazioni a studiare, formarsi, lavorare e non lasciare questa terra perché c’è chi si è speso per lo sviluppo, la scoperta, la valorizzazione di questo territorio. È una testimonianza storica, unanimemente condivisa e commossa, di stima e riconoscenza pubbliche quella degli intervenuti all’evento ospitato nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 11 ottobre, presso la gremita Sala degli Specchi, nel primo anniversario dalla morte dell’architetto CANDIDO. La presentazione del volume postumo LINEAMENTI STORICI DELL’INSEDIAMENTO URBANO E RURALE. ANALISI STORICA CORIGLIANO CALABRO. STORIA DEL DEMANIO COMUNALE E DELLA BONIFICA AGRARIA NELLA PIANA DI SIBARI DAL 1806 AL 1950 è stata, infatti, l’occasione, da una parte per ricordare l’uomo di cultura, il tecnico, il collega architetto, l’amico, il fratello; dall’altra, per l’amministrazione comunale, quello di intitolargli, in segno di riconoscimento, il Piazzale delle Armi. Gli interventi sono stati coordinati dall’architetto Antonio APRILINO dello Studio CANDIDO che ha illustrato l’originalità dello studio di ricerca raccolto tra le pagine del libro, per dare poi la parola al Primo Cittadino Giuseppe GERACI e all’assessore alla cultura Tommaso MINGRONE, che hanno, entrambi, sottolineato il valore culturale del commemorato; Antonio SCHIAVELLI consigliere di amministrazione di Campoverde che ha promosso la pubblicazione del testo; all’archeologa Ottavia VOZA, intervenuta in rappresentanza del prof. Emanuele GRECO, direttore della Scuola Archeologica Italiana ad Atene, che si adopererà a far pubblicare lo studio di fattibilità sull’estensione dell’area del parco archeologico di Sibari agli altri comuni dell’Area, come promessa fatta a CANDIDO; all’architetto Maria Vittoria JONUTAS PUSCASIU, già console onorario della Repubblica Moldava a Milano, che si è detta contenta per l’intitolazione del Piazzale al collega e amico di vecchia data, che darà la possibilità alle nuove generazioni di conoscere la sua figura. Presenti nella gremita Sala degli Specchi c’erano anche la sorella dell’Architetto, Mariateresa intervenuta per ringraziare organizzatori ed intervenuti, ed il nipote Alessandro GANGEMI. Tra gli interventi dal pubblico, anche quello dell’ex Sindaco Armando DE ROSIS che ha ringraziato l’Esecutivo GERACI per il riconoscimento assegnato al concittadino. Erano presenti tra gli altri, l’assessore Raffaele GRANATA, il Presidente del Consiglio Pasquale MAGNO, Giovanni DIMA, ed il consigliere provinciale Franco BRUNO. Alla fine della presentazione dell’opera il Sindaco GERACI, il Vicesindaco Franco ORANGES e Maria Teresa CANDIDO, hanno scoperto la targa del Piazzale delle Armi, da ieri intitolata a Mario CANDIDO, architetto, studioso, storico. (Fonte MONTESANTO Sas Comunicazione & Lobbying).
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COMUNICATO STAMPA
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