Che il 2021 sia l’anno del rilancio dell’intero paese e non un giro di boa per tornare indietro |
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E siamo giunti, così, alla fine di questo anno disastroso, che ha avuto tutti i connotati che non avremmo mai voluto dargli, e che, speriamo, abbiano fine allo scoccare della mezzanotte. |
sabato 2 gennaio 2021 16:26 |
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E siamo giunti, così, alla fine di questo anno disastroso, che ha avuto tutti i connotati che non avremmo mai voluto dargli, e che, speriamo, abbiano fine allo scoccare della mezzanotte. La tentazione, in questo caso, sarebbe quella di elencare le cose gravi che questo 2020 ha comportato, ma non possiamo permettercelo, perché di lacrime di dolore e di tristezza ne sono stati distribuiti a iosa sull’intero Paese, e non solo. Dunque, non c’è da recriminare o piangerci addosso per quanto sta ancora accadendo, ma c’è, invece, da prendere coscienza e decidere seriamente di modificare gran parte dei nostri comportamenti e stili di vita. Per cui, se proprio c’è da stilare un bilancio, beh, per onestà, più che elencare i danni prodotti dalla pandemia, dovremmo ammettere che, in tutti questi mesi, una grande prova di compattezza e di solidarietà, come comunità, non l’abbiamo proprio data. Anzi, l’egoismo e la punta del naso hanno funzionato come metro e come confine dell’intelligenza e dell’agire. Infatti, anziché unire le forze e dare prova di grande coesione, molti hanno preferito pensare solo ai propri interessi, e guardare ai guai causati dalla pandemia, più che con responsabilità ed occhio umano, con i filtri della convenienza e della distanza. E mentre, nel Paese, c’è chi ha perso tutto ed è rimasto solo, le istituzioni la politica e buona parte della comunità continuano a comportarsi come se ne non stesse accadendo nulla di grave. E se, in questi mesi, molti hanno invocato e sperato in un miracolo per venire fuori dalla crisi profonda che sta dissanguando il Paese, questa volta, se vogliamo davvero che il nuovo anno nasca all’insegna della ripresa e del rilancio, il miracolo dovremo farlo noi, modificando radicalmente i nostri stili di vita, ristabilendo solidi legami con le persone che ci stanno attorno e, soprattutto, creando nel Paese quel clima di giustizia, di fiducia, e di solidarietà indispensabile ad un paese civile. Bisogna, perciò, tornare a sentirci comunità viva e coesa, impegnata in una perentoria azione di cambiamento, altrimenti il futuro sarà come un film già visto, che continuerà a rassomigliare rovinosamente al passato. Questo è il pericolo che bisognerà assolutamente sconfiggere.
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Salvatore Martino
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