Corigliano-Rossano: Zangaro “Sul fenomeno del randagismo i processi di turn over delle degenze, delle reimmissioni e dei trasferimenti in rifugio vanno accelerati“ |
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Abbiamo solo 20 postazioni e non possiamo permetterci, visto il numero spropositato di cani vaganti sul territorio, di dilatare i tempi con lunghe permanenze dei cani in quei box |
domenica 14 giugno 2020 17:54 |
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Le Istituzioni cui è demandata la soluzione del problema atavico del randagismo, a parte i cittadini tenuti al possesso responsabile degli animali, sono Comune ed Asp. Una normativa purtroppo vaga consente ai due Enti di rimpallarsi le responsabilità ma sicuramente ciò che non rientra nella discrezionalità del Comune è la dinamicità del canile sanitario gestito dai Servizi Veterinari Asp. E così i processi di turn-over delle degenze, delle reimmissioni e dei trasferimenti in rifugio (dove si avviano i percorsi di socializzazione per favorire le adozioni) vanno accelerati! Abbiamo solo 20 postazioni e non possiamo permetterci, visto il numero spropositato di cani vaganti sul territorio, di dilatare i tempi con lunghe permanenze dei cani in quei box. Ognuno deve assumersi le responsabilità del ruolo che ricopre e collaborare fattivamente per potenziare e dimensionare quello che è il motore trainante di ogni attività di programmazione e cioè il canile sanitario la cui funzionalità è propedeutica rispetto alla realizzazione di oasi canine, ai piani di sterilizzazione e ai recuperi! In una prospettiva più ampia il Commissario ad acta, Saverio Cotticelli, potrebbe (e magari essere sollecitato), nella sua revisione della burocrazia sanitaria calabrese, attivare le sinergie istituzionali e impostare un’azione, quanto più possibile uniforme, coerente e integrata a contrasto del fenomeno del randagismo, finalizzata alla realizzazione dei tanto attesi canili sanitari e alla modifica dell’attuale normativa regionale di difficile attuazione e talvolta contraddittoria. Tavoli Istituzionali in passato andati deserti o comunque non addivenuti a risoluzione fattive perchè ritenuti non prioritari. Nella nostra realtà le 2 strutture rifugio a servizio della città sono al collasso perché una politica miope ha pensato solo a riempirle per risolvere il problema! Ad un anno dalla nascita della nuova amministrazione i decessi su strada, grazie ad una attento coordinamento degli organi deputati al recupero, sono drasticamente diminuiti ed il dato relativo ai canili per quanto riguarda il rapporto ingressi/uscite è il migliore degli ultimi 5 anni nonostante il sequestro del rifugio, la pausa lavori per la messa a norma dell’ambulatorio e la sospensione per emergenza covid19 abbiano rallentato e di molto le varie attività. L’amministrazione Stasi ha proceduto ad accatastare la struttura realizzata negli anni ’90 e a modernizzarla dotandola di portale, rete Internet e rendendola luogo più ospitale per gli animali, di frequentazione per i cittadini e di formazione per i volontari. Le attività inoltre sono state finalmente cristallizzate e normate in un Regolamento di corretta prassi, il primo! Chi pensa che il randagismo sia un fenomeno la cui soluzione è immediata non sa di cosa parla e temo non abbia la minima idea delle dinamiche legate a questa piaga e del lavoro di retrovia necessario per arginarla alla radice. Ad ogni richiesta di “prendete quel cane o quella cucciolata” c’è un mondo sommerso e complesso che solo chi ignora o è in malafede può relegare e ridurre ad ordinaria amministrazione.
Liliana Zangaro consigliere comunale
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COMUNICATO STAMPA
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