Corigliano-Rossano: Madeo e l’emergenza rifiuti |
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Allora basta alle discariche e avvio immediato alla raccolta differenziata totale |
sabato 16 maggio 2020 20:10 |
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E’ inaccettabile che continuamente si lanci l’allarme rifiuti così come è inammissibile vedere sempre le nostre strade piene di spazzatura, per poi far scattare l’ennesima emergenza per ingrassare tutte le lobby che attorno ai rifiuti fanno i loro “affari”. Specialmente in Calabria. Ancora oggi il nostro sistema si basa sulle discariche private con tutto ciò che queste rappresentano per l’ambiente e per la società. La Calabria in fatto di raccolta differenziata, con il suo 40%, continua a occupare gli ultimi posti della classifica in Italia. Un problema che non si vuole risolvere, manca la volontà politica per mettere la parola fine a questa emergenza che si ripropone costantemente ogni anno. La Calabria ha una popolazione di circa 2 milioni di abitanti, meno di Roma, con 404 comuni scarsamente popolati: superiore a 100 mila 1, superiore a 50 mila 5, superiori a 30 mila 2, superiori a 20 mila 4, superiore a 10 mila 19, superiori a 5 mila 55, superiori a tremila 58, superiori duemila 69, superiore a mille 106, inferiori a mille 85. Raggiungere percentuali alte di raccolta differenziata può richiedere tempi lunghi nelle grandi città ma non nei piccoli comuni. Infatti è statisticamente accertato che più i comuni sono piccoli più è facile raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata, ed in tempi brevissimi dove si vuole. In molti casi è quasi come gestire un condominio. La soluzione sta tutta qui: cambiare il sistema, volerlo fare e farlo veramente !!! Meritiamo soluzioni migliori e soprattutto meno costose per noi e per l’ambiente. Bruciare o interrare rifiuti in Calabria o in Olanda per l’ambiente è la stessa cosa, si produce lo stesso danno. Allora basta alle discariche e avvio immediato alla raccolta differenziata totale, con risorse e procedure capaci di risolvere il problema definitivamente ed in tempi brevissimi. I comuni in Calabria non riescono a fare la RD per due ragioni. La prima non hanno le risorse. La seconda non hanno le competenze. Allora che la regione calabria ed i comuni provvedano a reperire le risorse necessarie per risolvere definitivamente il problema e non come timidamente fatto in questi anni. Risorse necessarie per i costi del servizio e la realizzazione di isole ecologiche, centri di compostaggio in zone rurali, impianti di recupero e selezione rifiuti e piattaforme impiantistiche per il riciclaggio ed il recupero dei materiali. Risorse anche per formare tecnici competenti, uno per ogni comune, capaci di far partire e monitorare la RD. Ad esempio a Rutigliano (18.000 abitanti fascia in cui rientrano tutti i comuni calabresi ad eccetto di dieci). In quattro mesi si è passati dal 14 al 78% di RD e la produzione dei rifiuti è calata del 33%. Ad esempio a Rutigliano (18.000 abitanti fascia in cui rientrano tutti i comuni calabresi ad eccetto di 12). In quattro mesi si è passati dal 14 al 78% di RD e la produzione dei rifiuti è calata del 33%. Quali sono stati i punti di forza? Udite udite aver tolto dalla strada tutti i cassonetti ed esteso la RD a tutto il territorio comunale, sia utenze domestiche che non. Ecco perché i comuni nel fare i bandi per la RSU, devono utilizzare le migliori prassi, ad esempio quelle del comune di Capannori, e soprattutto devono introdurre sistemi di tariffazione che facciano pagare in base ai rifiuti non riciclabili prodotti. Chi inquina paga. Sembra una utopia? In realtà è solo un mix di buon senso, organizzazione e volontà politica e soprattutto di tanto tanto coraggio per avviare un ciclo virtuoso sui rifiuti che da problema diventano una risorsa.
Francesco Madeo
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COMUNICATO STAMPA
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