Corigliano-Rossano: Centro Covid-19, aumentano le perplessità e per il momento rimane solo sulla carta |
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In questo scenario il Guido Compagna verrebbe definitivamente chiuso |
sabato 11 aprile 2020 17:47 |
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Passare dalle parole ai fatti, alle nostre latitudini non è sempre cosa facile. E se parliamo di sanità, allora si che di mezzo c’è il mare, quasi sempre fatto di problemi e intoppi di qualsivoglia natura, ma che finiscono per far diventare chimere le promesse fatte. Mentre la Sibaritide continua, ancora speranzosa, ad attendere la realizzazione dell’ospedale unico, l’azienda sanitaria di Cosenza da il via libera per la realizzazione del centro Covid al Giannettasio di Rossano, che insieme all’ospedale di Corigliano, forma lo spoke. A distanza di quasi una settimana dalla delibera aziendale, ed in mezzo alle tante polemiche insorte, passato l’entusiasmo iniziale, le perplessità aumentano ed il centro Covid per il momento rimane solo sulla carta. Una mossa che, per i paranoici (o forse no), altro non sarebbe che un primo passo per l’ospedale rossanese, che si avvia a diventare ospedale unico, in sostituzione del realizzando nosocomio di Insiti che potrebbe non essere mai realizzato. In questo scenario il Guido Compagna verrebbe definitivamente chiuso. Per intanto, resta da rendere esecutiva la delibera dell’asp, che il precario numero di medici ed infermieri, insieme anche alla mancanza di attrezzature medicali idonee, rende per il momento inattuabile. Il direttore sanitario dello Spoke, Pierluigi Carino, per sopperire a questa carenza aveva infatti predisposto la chiusura del pronto soccorso di Corigliano e di neurologia e chirurgia, per spostare medici ed infermieri al Giannettasio. Poi, però, ritornati al Compagna, come aveva confermato il parlamentare pentastellato Ciccio Sapia. Ed il rebus dei medici resta, con i pochi a disposizione a cui mancano, al momento, anche i dispositivi di Sicurezza indispensabili.
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Corigliano Informa
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