Corigliano-Rossano: Gallina (CRA) “L’ospedale di Corigliano ormai preda di sciacalli, iene ed avvoltoi“ |
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Siamo alle solite, Corigliano: comunità da spogliare di quelle dotazioni che nessuno le aveva regalato! |
sabato 28 marzo 2020 13:25 |
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Siamo alle solite, Corigliano: comunità da spogliare di quelle dotazioni che nessuno le aveva regalato! Senza fine la storia dell’Ospedale Compagna che continua ad essere depredato e smontato per renderlo un vuoto contenitore con un solo obiettivo finale chiuderlo definitivamente! Oggi siamo al trasferimento di personale come conseguenza, presumo, della chiusura dei reparti di neurologia e di chirurgia, avvenuto inusitatamente nei giorni scorsi naturalmente verso Rossano. Ma al peggio non c’è mai fine e non basta! Non basta quindi chiudere storici reparti di sostegno alla salute ed alla sanità ai Coriglianesi, si vuole anche calcare la mano e come dopo una guerra persa il motto è uno solo: “Vae Victis”: guai ai vinti! E i guai ce li procurano certamente e come! puntando direttamente al cuore, anche il pronto soccorso, quel tenue filo che unisce i cittadini alla pubblica responsabilità viene reso sempre più sottile fino ad essere a breve completamente troncato! “Vae Victis” dovete “morire senza assistenza” vi vogliamo togliere anche la sicurezza di sapere che d’appresso a voi avete un punto che si potrà prendere cura delle vostre paure e delle vostre avversità di salute! Dovete essere soli e spauriti! Senza alcuna speranza. Questo è il disegno e non altri, che qualcuno sta mettendo in campo per noi e se lo rapportiamo al momento triste e drammatico che viviamo, ragionare sul fatto che c’è qualcuno che proprio adesso mentre si muore ci sia qualcuno che pensa ad approfittarne depredando noi e Corigliano ci viene solo un aggettivo per definirli: SCIACALLI! E mentre noi che piangiamo sulla perdita della nostra autonomia causa anche di questo sfacelo e lottiamo per il ritorno all’autonomia, noi raccogliamo firme per avvertire qualcuno che sta nella stanza dei bottoni che sono centinaia e centinaia i cittadini che si oppongono e che non vogliono che tutto questo si verifichi a spese delle famiglie e della loro salute, nel frattempo qualcuno senza averne titolo e meriti ha la sfrontatezza di affermare: “Che senso ha tenere aperti due pronto soccorso a 10 minuti l’uno dall’altro!” CHE SENSO HA??? Sfrontato ed incapace! Incapace di capire cosa rappresenti ed a chi si rivolge il servizio di Pronto Soccorso a Corigliano e Rossano e che esso non è mai stato dedicato ai soli abitanti di Corigliano e Rossano, incapace quindi di guardarsi intorno nel territorio e di vedere il deserto sanitario che hanno provocato scientemente da Cariati a Rocca Imperiale, e come si fa non capire che l’Ospedale di Corigliano è rimasto l’unico avamposto di riferimento sul territorio che dalla Costa e nella Piana di Sibari guarda da Corigliano verso settentrione fino all’Alto Ionio, mentre Rossano guarda Sud fino a Cariati! Come si fa ad avere responsabilità della sanità del territorio senza capire e quindi avere la minima contezza di quali siano le dinamiche ed i rapporti che eSistono e si innervano attraverso e su di esso! Ed ancora, ma lasciando il solo pronto soccorso del Ginnettasio su tutto il territorio della Piana di Sibari con un bacino di 200.000 abitanti come si pensa di operare? Cosa si crede di avere a disposizione il pronto soccorso del Niguarda o del Regina Margherita o del San Giovanni? Come si può pensare di dimezzare un servizio già drammaticamente carente pretendendo che sia esaustivo per fornire il doppio delle prestazioni? Come si fa continuare a ragionare con lo stesso criterio di ieri, alla luce di quello che ci sta mostrando adesso proprio in questi momenti l’ignobile disastro che ha provocato interpretare la sanità in termini di economia e risparmio! Non gli è bastato! InSistono ancora a spolpare le strutture una volta di riferimento e di cui i cittadini andavano orgogliosi e sotto la cui protezione di storiche professionalità si sono poste generazioni e generazioni di Coriglianesi, ora ridotta a carcassa sulla quale ancora infierire con una rabbia ed con una protervia che non ha uguali al punto tale che solo un’immagine può rappresentare quello che sta succedendo: iene! Iene fameliche. Ecco siamo finiti in mano alle bestie più immonde che si fermano solo quando avranno frantumato perfino le ossa, in modo che non resti nulla, con l’aiuto di avvoltoi che ruotano instancabili giorno dopo giorno senza mai fermarsi, sui nostri diritti rappresentati plasticamente dall’ ospedale, affinché alla fine non resti nemmeno il ricordo! Ma oggi è il tempo dell’epidemia, è il tempo in cui la gente per questa misteriosa malattia muore da sola abbandonata senza una mano conosciuta ed amorevole che l’accompagni ad intraprendere l’ultimo viaggio, e l’atmosfera che circola non è più quella di sempre sonnolenta e disattenta, specialmente per una popolazione come Corigliano, oggi l’aria è diversa è esasperata e senza grandi prospettive forse è venuto il tempo di farla finita con di assere carne da spolpare forse è giunto il tempo di alzare la testa e rivendicare quello che il diritto e la costituzione ci garantisce: il diritto alla salute, perché quando l’ingiustizia si fa legge la resistenza diventa dovere!
Mario Gallina C.R.A.
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COMUNICATO STAMPA
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