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SIINARDI: Dimissioni Capalbo – l’Ipocrisia dei Consiglieri di Maggioranza
 mercoledì 13 dicembre 2017 14:15
SIINARDI: Dimissioni Capalbo – l’Ipocrisia dei Consiglieri di Maggioranza Lungi da me dal volere difendere l’operato dell’Assessore al Turismo del Comune di Corigliano, Dott.ssa Capalbo. I “risultati” raggiunti dall’Assessorato al Turismo sono, infatti, ed al pari di tutti gli altri settori, sotto gli occhi di tutti. E’ del tutto evidente come l’Amministrazione Geraci abbia fallito anche in tale ambito in quanto, a mezzo del suo assessore, non è stata nemmeno in grado di dare ad oggi una minima parvenza natalizia alla nostra Città.

Premesso ciò, ed in tale contesto, le richieste ufficiali di dimissioni formulate dai Consiglieri di Maggioranza Magno, Ascente, Turano, Dardano e Caravetta nei confronti della Capalbo suonano, arrivati a questo punto, squisitamente ipocrite, oltreché ridicole. Ebbene, la “maggioranza” consiliare è venuta allo scoperto (“scaricando” un Geraci oramai indebolito ed a fine mandato, del quale la Capalbo è diretta espressione) solo alla fine della consiliatura, chiedendo la “testa” proprio dell’assessore politicamente più debole e prendendo le distanze (in modo comunque molto “soft”) da Geraci il quale, sebbene abbia superato indenne lo scoglio della Commissione d’Accesso, in ogni caso è comunque a sole poche settimane dalla fine della sua avventura politica, attesa la prossima approvazione in Consiglio Regionale della legge d’istituzione del Comune Unico la quale comporterà la decadenza del Consiglio Comunale.

Quello che lascia interdetti, a leggere il contenuto del comunicato emesso dalla maggioranza consiliare, è che mentre da una parte si accusa gravemente la Capalbo di “incapacità” (amministrativa e/o politica, suppongo) in quanto la stessa non avrebbe “organizzato un minimo di addobbi natalizi” omettendo di utilizzare all’uopo i soldi raccolti con la “tassa sul turismo” chiedendone la di lei “testa”; dall’altro lato, gli stessi consiglieri accusano ancora più gravemente l’Assessore alla Cultura (quel Tommaso Mingrone fortemente legato a Geraci) addirittura di “utilizzare inutilmente” tali fondi della tassa di soggiorno per “finanziare manifestazioni di poca eco e risonanza”. Nonostante le accuse mosse all’Assessore Mingrone (di utilizzare inutilmente il denaro pubblico per organizzare manifestazioni di poca risonanza) suonino decisamente ben più gravi di quelle dirette all’Assessore Capalbo (di non avere organizzato “un minimo di addobbi natalizi”) i Consiglieri “Cuor di Leone” Magno, Ascente, Turano, Dardano e Caravetta ben si guardano, però, e del tutto ipocritamente, dal chiedere la “testa” pure di Mingrone.

Ci si chiede come mai, gli stessi Magno, Ascente, Turano, Dardano e Caravetta ben si sono guardati, in quasi 5 anni di consiliatura e del tutto in contrasto con le richieste di dimissioni formulate alla Capalbo, di chiedere di fare un passo indietro (solo per citare qualche banale esempio) all’Assessore al Manutentivo per i gravissimi problemi di carenza idrica occorsi nell’anno passato e che lasciarono interi quartieri senz’acqua durante le festività natalizie; ben si sono guardati dal chiedere le dimissioni dell’Assessore all’Ambiente per una raccolta differenziata che non comporta alcun risparmio in bolletta ma solo rincari ed una gestione del problema del randagismo che si sostanzia essenzialmente nel pagamento di 22’500 euro al mese per il mantenimento di oltre 450 cani; ben si sono guardati dal chiedere, ancora, le dimissioni dello stesso Assessore Mingrone (possedendo la delega all’Edilizia Scolastica) per i gravissimi disagi recentemente subìti dalla scuola Ariosto a causa della mancanza di riscaldamento; ben si sono guardati dal chiedere le dimissioni del Segretario Comunale a seguito delle “particolari esternazioni” in merito alla Commissione Straordinaria finite sulla stampa.

E’ del tutto evidente, dunque, come la Capalbo rappresenti solo un semplice capro espiatorio per una maggioranza consiliare arrivata, oramai, a fine corsa (sempre che la corsa l’abbia iniziata) ed in cerca di “nuovi orizzonti” politici e la quale sembra essere decisamente a suo agio nel mostrarsi dura con i più deboli e decisamente debole con i più forti, all’occorrenza. Del resto, a Corigliano, dopo quasi 5 anni di sfaceli amministrativi e con una Città devastata da innumerevoli questioni irrisolte, l’ultimo dei problemi è proprio l’albero di Natale con due lumini sopra, e penso di interpretare in tal senso il pensiero della maggioranza dei Coriglianesi. E fa davvero specie che la maggioranza consiliare piuttosto che “infervorarsi” per le strade colabrodo, per le fogne a cielo aperto, per la montagna di debiti accumulata, per i cittadini che ricevono l’acqua a singhiozzo, per le lacune del trasporto scolastico, per la manutenzione delle scuole, per la riscossione dei tributi eccetera, eccetera, eccetera, eccetera finiscano poi per “elettrizzarsi” in modo davvero singolare, e niente di meno, che per le “luminarie” natalizie. Ma, tant’è, questo passa il convento.

Uno degli indiscutibili vantaggi della fusione di cui godremo sarà sicuramente quello di vedere al governo della Città Unica non solo un nuovo Sindaco e Assessore al Turismo ma anche, e soprattutto, un nuovo Consiglio Comunale.
    COMUNICATO STAMPA
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