No alla fusione, per Corigliano sarebbe una sciagura |
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giovedì 19 ottobre 2017 18:03 |
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Mancano ormai pochi giorni al 22 ottobre, data che verosimilmente sancirà la fine del comune di Corigliano Calabro. Mi chiedo chi abbia potuto decidere che tutto ciò potesse accadere, quali menti diaboliche e perverse, rispondenti a chissà quali logiche eversive, abbiano potuto partorire una simile sciagura per le città di Corigliano e Rossano, come si è potuto immaginare di poter cancellare con un colpo di spugna la ultra millenaria storia di cui sono devoti custodi questi due comuni. Conoscere quali sono stati i processi che ci hanno portato a essere quello che siamo oggi è necessario non soltanto per capire il passato, ma per comprendere e prevenire i disastri del futuro, e la fusione lo è. Noi di Rifondazione Comunista di Corigliano e di Rossano, congiuntamente, abbiamo detto più volte nei giorni scorsi nelle piazze e negli incontri che ci hanno visti protagonisti in tutto il vasto territorio coriglianese e rossanese, quali sono le ragioni del “No a Questa Fusione”, che non starò qui a ripetere, tuttavia, vogliamo ribadire brevemente ai cittadini delle due comunità interessate, anche in questa occasione, di non credere alle favole tratte dal libro dei sogni che i sostenitori del Si vanno in giro a raccontare. Diciamo, intanto, che il processo di fusione in atto rappresenta un salto nel buio ed è irreversibile, il che significa che non si potrà più tornare indietro. Non bisogna confondere, quindi, il giudizio non positivo verso un’amministrazione, quella uscente, che poco o nulla ha fatto in questi anni, con un naturale bisogno di cambiamento che scaturisce dal giudizio negativo per gli attuali amministratori, che spingerebbe a votare Si, dai quali ci saremmo aspettati atti politici importanti, come il ritiro dell’atto d’impulso e non immaginare di potersela cavare con delle semplici, seppur autorevoli, scuse, per averci trascinato in questo baratro. Mi auguro che il sindaco Geraci e la sua amministrazione non debbano essere ricordati per il triste epilogo di essere stati i liquidatori della città di Corigliano. Noi di Rifondazione Comunista, l’anno prossimo, così come abbiamo fatto in passato, con la candidatura a sindaco dell’Arch. Mario Gallina, vogliamo ancora continuare a combattere, politicamente parlando, le destre che sono al governo e dare ai cittadini coriglianesi la possibilità di poter invertire il declino irreversibile a cui sembra destinata la città, ed è questo il bello della democrazia. Ma se vince il Si questo non potrà più accadere e per molti anni, vedasi la fusione dei Comuni dei Casali del Manco. Sono noti a tutti, infatti, i disagi che stanno vivendo i cittadini interessati, ad oggi mancano persino i bolli e la carta intestata e ci sono enormi difficoltà anche nel rilasciare un semplice certificato ad oltre sei mesi dal decreto istitutivo del nuovo comune. Non è vero che la fusione incrementerà la ricchezza pro-capite, Lamezia Terme, una delle città più povere d’Italia, fusasi nel 1968, ne è l’esempio. Non è vero che a Rossano riavremo il Tribunale, perché ne è stata decretata la chiusura nel 2011, quando il governo Berlusconi legiferava sulla chiusura dei tribunali minori, anche con il voto dell’On. Giovanni Dima, che ora va in giro dicendo di volerlo riaprire. Non avremo nessun nuovo Ospedale, è notizia di qualche giorno fa, infatti, che la regione Calabria ha aperto un contenzioso con la Tecnis, la società che ha vinto l’appalto per la costruzione, e semmai dovessero riprendere i lavori, che voglio qui ricordare a noi tutti sono iniziati nel lontano 1996, anno in cui è stata posta la prima pietra, di sicuro non sarà merito della città unica a farli riprendere. Non avremo nessun nuovo aeroporto, infatti, gli aeroporti di Reggio, Lamezia e Crotone sono già più che sufficienti a sostenere il traffico passeggeri Calabrese. Verranno razionalizzati i presidi di sicurezza e di legalità, già ridotti dai tagli degli ultimi governi, come lo sono le forze dell’ordine, che in un territorio come il nostro danno ancora di più il senso di abbandono a cui lo Stato ci ha relegati. Per questi e per tanti altri motivi ancora, invitiamo a votare “No a Questa Fusione”, poco chiara e piena di insidie, che per quanto la gente abbia manifestato interesse nel pur difficile tentativo di conoscerne i vantaggi e gli svantaggi, ad oggi, per il breve tempo avuto a disposizione per informarsi, ancora non riesce proprio a capire, ed a ragione, secondo noi di Rifondazione Comunista, la fretta con cui questo processo si sta evolvendo.
Antonio Gorgoglione (Segretario cittadino del PRC di Corigliano)
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COMUNICATO STAMPA
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