Referendum: specchietto per le allodole |
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lunedì 16 ottobre 2017 14:59 |
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Dopo aver sentito le analisi fatte per strade fra sostenitori del SI e sostenitori del NO, mi convinco sempre di più che questo referendum sia stato fatto ad arte. Chi ha voluto questo referendum? Mi viene da pensare che sia stato una grande genialità, altrimenti dovrei dire una grande stupidaggine, ma sarebbe un’amara è dura realtà, dover ammettere, che chi governa la regione Calabria sia incapace di intendere e di volere. Addirittura si scomoda l’arte teatrale, la storia, l’identità, settori e valori che le comunità di Rossano e di Corigliano hanno fuso da tempo. Qualcuno pensa che un cittadino di Rossano sia diverso da uno di Corigliano o di Cassano o di Trebisacce o di Acri? Di quale fusione abbiamo bisogno? Avete messo i cittadini uno contro l’altro per nascondere che in realtà è una farsa; è solo un modo per prendere tempo e nascondere la vostra inettitudine nell’affrontare i veri problemi della gente: lavoro, ambiente, abusivismo, sanità, servizi sociali, sicurezza del territorio. Ci fate indossare le magliette del SI e del NO come se fossero gadget allo stadio, come se fosse così banale affrontare le questioni della politica. Come se fossimo alla curva di uno stadio. Una volta i politici si misuravano su progetti di sviluppo, su provvedimenti, anche immediati, ma propositivi per affrontare le problematiche contingenti: le buche delle strade, la sporcizia sotto “I Salotti” (quel parcheggio sotterraneo sotto piazza salotto è una vergogna generale, anche se in giro per il territorio c’è di peggio), fogne, scarichi idrici, pulizia dei fossi. Oggi la politica sposta il problema, da un’altra parte. Noi litighiamo sulla coriglianesità, sulla rossanesità, sul tribunale, sull’ospedale unico (mostro della sibaritide) ed alla fine saremo anche i veri responsabili. E voi resterete sempre indenni, con la coscienza tranquilla, continuerete a prendervi le vostre indennità, sempre da non responsabili o forse da “irresponsabili”? Se vincerà il SI direte che se le cose vanno male è perché ci vuole tempo per far dialogare le due burocrazie, se vincerà il NO direte che i cittadini non hanno voluto il cambiamento. E Le cose rimarranno come sono in entrambi i casi. Ed a quel bimbo appena nato, lo avrete di illuso di nuovo, facendogli credere che la mamma non gli dovrà comprare più una valigia, per andarsene dalla sua terra. Potessi avere la bacchetta magica direi a tutti i miei concittadini di non andare a votare il 22 ottobre, sarebbe l’unica vera rivoluzione popolare. Purtroppo non c’è l’ho e poi chi sono per farlo? Allora andrò a votare e voterò NO, non ho altro sistema per oppormi a questa pacchianata. Questo è l’unico modo per dirvi che anche se siete dei grandi chirurghi, dei grandi professori, appartenete a grandi poteri occulti, a grandi, a grandi, a grandi e sottili incantantori di serpi, non potete ancora impedirmi di comprendere che stata barando, come sempre! Come avete fatto con il porto, con l’ENEL, con la devastazione di un territorio agricolo e turistico che non ha eguali al mondo e che state distruggendo perché non siete capace di valorizzare. Ed infine, sapete cosa vi dico? Noi, non abbiamo bisogno della vostra fusione per collaborare con i rossanesi o con quelli di Villapiana, lo facciamo da anni, da secoli. Questa terra, questo mare, quest’aria sono già fusi ma non per merito vostro!
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Antonio Falcone (cittadino coriglianese)
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