Tributo sulla depurazione: il Comune deve essere processato per indebito arricchimento |
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giovedì 26 gennaio 2017 14:08 |
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E’arcinoto il disinteresse e il silenzio assordante di tutta la politica riguardo tale spinosa materia, eppure tutti sanno che il pretendere tale tributo è illegittimo, arbitrario, perché trattasi di somme non dovute per prestazioni totalmente inesistenti e prive delle condizioni richieste dalla legge per il suo riconoscimento da un punto di vista giuridico. Tale Tributo (come nel caso del borgo antico) non deve essere applicato, in quanto, non essendo erogato tale servizio ai cittadini, richiedendo il tributo altro non si pone in essere che la violazione di un principio o di un obbligo giuridicamente sancito da più sentenze emesse dalla Corte Costituzionale e dai vari Giudici di pace e che hanno visto il comune soccombere, al momento manca solo il pronunciamento della Procura di Castrovillari che nel 2014 è stata chiamata a pronunciarsi in merito dal Movimento Centro Storico e dal Movimento Coriliani. Il comportamento posto in essere dal Comune, denota un atteggiamento omissivo, recidivo da parte dell’intero consiglio comunale, in primis il sindaco, il segretario comunale, l’intera opposizione, i dirigenti e in parte le due società deputate alla riscossione del tributo idrico. Cittadini, contribuenti onesti consegnati nelle mani di società e politici completamente ignari della realtà coriglianese. Non è possibile essere trattati come polli da spennare dal Comune che calpesta i più elementari diritti pur di introitare denaro, delegando società private alla riscossione di somme molte volte inesigibili perché già scadute. Ciò denota, se c’e ne era bisogno che molti dei politicanti locali, in primis chi amministra oggi il comune sono incapaci nel dare risposte concrete ai veri bisogni del contribuente, i loro progetti sono rivolti altrove: pratiche clientelari che ne assicurino la rielezione magari a sindaco o a consigliere comunale. Siamo messi, veramente male, la maggior parte dei politicanti, degli amministratori locali, tra l’altro formatosi alla università della miseria va il primato di avere smarrito il senso della ragione, del decoro, abbiamo a che fare ormai con consiglieri comunali, assessori, dirigenti ed opposizione tutti ammaestrati, ubbidienti alla volontà di una sola persona, persona a sua volta non attenta, come in altri tempi, ai veri problemi che oramai attanagliano il territorio e che lo relegano ai margini in confronto ad altre realtà del comprensorio. Certamente non è facile governare una realtà come la nostra, ma nemmeno si intravede la volontà di intercettarne le esigenze, i diritti, i doveri, più che altro ci si diverte a trovare giornalmente sollazzo, (perché non sanno fare altro) a riempire pagine di giornali con le solite notizie, con i soliti problemi, molte volte pretestuosi e che non interessano in modo particolare la maggior parte della collettività. E’ inammissibile inoltre che la nuova società succeduta alla oramai famosa Soget per la riscossione dei tributi, ingaggia dei giovani, i quali vengono mandati in giro per Corigliano per pochi euro, senza un cartellino di riconoscimento per recapitare ai contribuenti lettere di pagamento o addirittura solleciti risalenti a cinque anni fa o addirittura di più. La cosa più assurda è che questi giovani, oltre ad essere sfruttati, non hanno (non per colpa loro) nessuna cognizione e conoscenza dello stato di residenza del destinatario perché a tutto oggi il comune pare non abbia aggiornato l’anagrafe reale di molte vie, piazze e località della città e delle varie frazioni che nel tempo hanno cambiato nome. E’ il caso di Contrada Giannone che ancora risulta sotto il nome di contrada Malfrancato o di tante altre piazze o vie. Un fatto increscioso per i tanti contribuenti che non si vedono recapitare il dovuto nei tempi previsti è che rincorrono, non per colpa propria ad interessi di mora e di notifica, il tutto a vantaggio della società e del comune. Tale realtà fa si che molti avvisi di pagamento, vengono lasciati ad indirizzi errati, nelle cassette postali che certamente non sono i reali destinatari o addirittura sui gradini dei portoni come succede per la pubblicità. Il comune, farebbe cosa utile ai contribuenti se a gestire anche gli altri tributi (come fa già per la Tarsu) fosse esso stesso a condizione che qualifichi il personale e magari il dirigente responsabile, evitando così di avere un servizio scadente con delle risposte errate. Altro problema è l’evasione dei tributi a conoscenza e ben tollerata dai politici, di destra, di centro e di sinistra per non vedersi compromesso il loro potenziale e consolidato bacino elettorale, disinteressandone nei fatti degli effetti negativi sul bilancio già precario di molte famiglie costrette a pagare anche per altri, facendo ulteriori salti mortali per far quadrare il loro già precario bilancio, causa di ciò la cronica mancanza di lavoro e il disinteresse dei politici ai problemi reali del territorio e delle famiglie.
Per il movimento centro storico: Luzzi Giorgio.
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COMUNICATO STAMPA
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