L’ESECUTIVO GERACI HA LE MANI PULITE |
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ASSESSORE MINGRONE REPLICA A GIOVANNI FERRARI |
lunedì 14 marzo 2016 19:24 |
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C’è qualcuno che, per uscire dall’anonimato in cui è finora vissuto, cerca visibilità accreditandosi (su quali basi?) come critico, politologo, economista, sociologo. Lo stesso, ignoto e ignorato nella sua città, sente il bisogno di far sapere di essere professore universitario, per darsi una patina di rispettabilità e professionalità. Forse non sa che la qualifica di dottore, professore e simili non è sufficiente, oggi, ad acquisire autorevolezza e credibilità specialmente quando si è superficiali ed approssimativi nelle analisi e quando si è accecati dal pregiudizio. Non basta citare qualche frase d’autore, talvolta anche a sproposito, o qualche libro per farsi notare come uomo di cultura, specialmente oggi che l’arte della citazione è molto in voga. Certamente è difficile, per un orfano e prigioniero di un passato ideologico bocciato dalla storia e rivelatosi fallimentare, rapportarsi con una realtà profondamente cambiata e avere la lucidità e l’onestà intellettuale di saperla analizzare. Viene spontaneo chiedersi dove sia stato finora il nostro concittadino, visto che ha taciuto e sorvolato su tutti i guai decennali che denuncia. Era cieco, distratto, lontano dalla sua città? Dov’era quando vecchi amministratori assumevano propri familiari, dov’era quando si facevano assunzioni clientelari, dov’era quando c’è stata la Commissione straordinaria? Il nostro concittadino che sente il bisogno di qualificarsi “professore universitario” cerca visibilità attaccando il Sindaco GERACI, che delle schifezze da lui denunciate non ne ha commessa nessuna. Cos’ha fatto questo esimio professore per la sua Città, quale contributo positivo ha dato allo sviluppo civile e culturale di Corigliano? Quali analisi il nostro economista ha fatto quando la Città era in dissesto finanziario? Nessuna. Quali denunce ha prodotto quando per decenni si è sviluppato un abusivismo selvaggio? Nessuna. Da uno che non conosce la sua Città e ignora la sua storia non ci si può attendere altro che ignori l’intensa attività culturale che ha contraddistinto Corigliano negli ultimi due anni. Chi è abituato ai concerti scaligeri o viennesi può apprezzare la stagione concertistica coriglianese? Chi è abituato a colloquiare con Sartre, Brecht e Marcuse può apprezzare Tieri, Valente, Pometti, Palma e Mortati? Senza citare nessuno, ricordiamoci che la profonda cultura è umiltà e non esibizione. Da uno che è accecato dal pregiudizio non ci si può attendere altro che disconoscere il buon governo delle Amministrazioni Geraci (Scuole pubbliche, Parco comunale, Palazzo comunale). Chi nel passato è stato silente, per opportunismo o per convenienza, coprendo tante malefatte, oggi si erge a novello censore, pensando di acquistare quella credibilità ormai persa definitivamente. Almeno GERACI e la sua Amministrazione ci stanno provando seriamente a rompere quel muro di gomma e di connivenze che hanno paralizzato per troppo tempo il nostro comune. E tutti sanno quanto sia difficile. Questa Amministrazione può dire a voce alta di avere le mani pulite e di essere caratterizzata da onestà e trasparenza. Non per questo si può dire che tutto vada bene. Le difficoltà e i problemi ci sono, le risposte tardano ad arrivare, ma fin quando non si risolveranno i problemi finanziari in modo definitivo la situazione generale critica è destinata a continuare. Questa è la verità. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying).
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COMUNICATO STAMPA
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