Tutti uniti a Rossano, nella giornata di sabato primo aprile, per rivendicare il diritto alla salute nella Sibaritide che, più delle volte, viene negato. Negli ultimi anni, a causa dei numerosi tagli nel comparto sanitario (in primis nella Regione Calabria che rimane tuttora commissariata) e dopo l’attuazione del piano riguardante il ridimensionamento degli ospedali, sono aumentati, purtroppo, i disagi per i tanti cittadini dei comuni dell’intera fascia jonica cosentina e non solo. La gente è stanca di vivere in un territorio dove sono aumentati ulteriormente i disservizi soprattutto in materia di sanità pubblica. Sindaci, associazioni, sindacati, comitati spontanei, studenti e semplici cittadini sono scesi, nuovamente, in piazza nella città bizantina per rivendicare, questa volta ed a gran voce, il diritto alla salute. In corteo, con partenza dal Viale Sant’Angelo ed arrivo dinanzi all’Ospedale civile “Nicola Giannettasio“ di Rossano, tutti gli amministratori dei diversi comuni del basso jonio cosentino ed una nutrita rappresentanza del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) capeggiata dal baby vice-sindaco Mario Fascia. Da segnalare, inoltre, la presenza di molti consiglieri di maggioranza ed opposizione, oltre di diversi assessori comunali, e di numerose associazioni del territorio. Slogan, striscioni, bandiere e palloncini hanno dato una nota di colore alla maniFestazione alla quale hanno preso parte, tra l’altro, diversi partiti politici (tra cui Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Movimento Cinque Stelle, PCI, Verdi ed altri) ed esponenti sindacali della Cgil-Cisl-Uil. L’evento si è svolto, nonostante la protesta accesa di molti cittadini, senza incidenti e grazie alla presenza di tutte le forze dell’ordine (Polizia, Digos, Carabinieri e Guardia di Finanza). Soddisfatti, in modo particolare, gli organizzatori per la buona riuscita della maniFestazione pubblica in città che ha visto la partecipazione di tanta gente (questi erano oltre 2.000). Un segno tangibile in cui i numerosi abitanti dell’intera Piana di Sibari si augurano di assistere ad un radicale cambiamento, affinché ci sia una sanità migliore in Calabria e con servizi sempre più efficienti. Molti calabresi, ancora oggi, sono costretti ad effettuare i cosiddetti “viaggi della speranza“ in altre strutture del centro-nord Italia per curarsi. Un dato allarmante che, ad ogni modo, deve far riflettere l’intera classe politica regionale e nazionale. |