Canile rifugio, 80 adozioni in 7 mesi. Sono 215 gli animali ospiti attualmente nella struttura comunale. Ridotti esponenzialmente i costi di gestione (prima si spendevano 300 mila euro annui) grazie all’affidamento del servizio ad un’associazione di volontari e alla razionalizzazione del personale. Vi operano, ora, 3 dipendenti comunali, 2 detenuti volontari ed un medico veterinario. L’attenzione alla tutela degli animali d’affezione e la lotta al randagismo restano sin dal suo insediamento priorità ed obiettivi dell’Esecutivo MASCARO. È quanto fa sapere l’assessore all’ambiente Giovanni DESIMONE che coglie l’occasione per rivolgere un appello alla Regione Calabria: rivedere quanto disposto nel decreto del commissario ad acta SCURA (DCA) circa l’istituzione di una rete regionale dei canili e che impone l’adeguamento strutturale dei canili comunali, aumentando la misura delle gabbie. Perché – lamenta l’assessore – tale disposizione ridurrà di fatto i posti da destinare agli ospiti a quattro zampe. Aumentare anche di pochi metri quadri lo spazio per ogni animale – continua – equivale ad impedire l’accalappiamento ed ogni iniziativa utile a contrastare il fenomeno. L’attenzione dell’Esecutivo MASCARO – dichiara – era e resta massima su questa, come su tutte le problematiche che riguardano la salvaguardia della salute pubblica ed il decoro. Portare a soluzione la questione del proliferare incontrollato dei cani randagi sul territorio comunale, sensibilizzare all’adozione, attivare campagne contro l’abbandono, reimmettere nel territorio di provenienza, i cani sterilizzati, favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente – aggiunge – sono tutti obiettivi sui quali ci stiamo misurando. Ridurre la spesa – conclude DE SIMONE – è un altro dei tanti aspetti che si tengono in considerazione. I risultati ci sono. Tra le attività portate avanti, per esempio, la promozione dell’affidamento a nuovi proprietari, ha portato, in circa 7 mesi, all’adozione di circa 80 cani. Insomma il canile comunale funziona. Attualmente presso il canile rifugio sono presenti 215 cani; in numero adeguato rispetto alle disposizioni regionali (DCA SCURA 32 DEL MAGGIO 2015) che stabiliscono, tra le altre cose, nuovi standard degli spazi necessari per ogni cane (si passa da mq 6 a mq 8 per singolo cane). Purtroppo tale normativa, per mancanza di spazio, non consente di accalappiare tutti i cani randagi dal territorio. – La spesa iniziale di 300 mila annui è stata ridotta notevolmente. La gestione del canile è affidata all’Associazione “Holly – Un angelo a quattro zampe” che percepisce solo un rimborso spese vive per l’attività che svolge. Viene utilizzato personale di ruolo o ex LSU/LPU, volontari detenuti presso la Casa di Reclusione di Rossano, e personale volontario. A queste figure si affianca un medico veterinario, responsabile sanitario del canile. È in fase di studio un progetto per dare attuazione alla legge regionale che prevede le fasi di cattura, sterilizzazione, e successiva re immissione nel territorio di provenienza, che potrà comunque trovare applicazione solo in via eccezionale e temporanea a determinate condizioni quali ad esempio, la certificazione di un medico veterinario esperto in comportamento animale come cane socievole, non pericoloso per l’incolumità pubblica, e la nomina di un tutore, quale affidatario, che deve garantire lo stato di salute psico-fisica e idoneo ricovero. È in fase di redazione, inoltre, un disciplinare di gestione del canile comunale.
(Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying) |