ROSSANO E BERAT UNITE DAI CODEX
I sindaci pensano ad un gemellaggio culturale
giovedì 9 febbraio 2017 21:11
 
Rossano e Berat unite dai Codex

Fare del patrimonio culturale e delle risorse geo-demografiche comuni, il punto di partenza per sollecitare e favorire reciproche opportunità di crescita economica e turistica tra ROSSANO e BERAT, in ALBANIA. – Le due città custodiscono due copie di codex purpureus appartenenti entrambi al gruppo dei manoscritti onciali greci risalenti al VI secolo circa; dalle pagine rosso porpora, vergate d’oro e d’argento; contenenti i vangeli di Matteo e Marco e una serie di miniature che ne fanno tra i più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento conservati e conosciuti al mondo. Quello ROSSANENSIS (conservato presso il Museo del Codex nel Centro Storico) e quello BERATINUS (conservato presso l’Archivio Nazionale di TIRANA), tutti e due riconosciuti dall’UNESCO patrimonio universale dell’umanità e inseriti nel Registro della Memoria del mondo, il primo nel 2015, l’altro nel 2005.

Fonda anche e soprattutto su queste basi l’auspicio di avviare un gemellaggio culturale tra le due città, condiviso dai due rispettivi Primi Cittadini Stefano MASCARO e Petrit SINAJ in un cordiale scambio epistolare.

L’avvio dei contatti istituzionali fa seguito ad un primo incontro avvenuto nei mesi scorsi a Rossano tra l’Arcivescovo Mons. Giuseppe SATRIANO, l’assessore alla cultura Serena FLOTTA, lo storico Franco FILARETO e il professor Giuseppe CACOZZA, poeta e scrittore albanese, presidente dell’associazione ARBERESCHE A ROSSANO, insignito del titolo Naim Frascheri per arte e letteratura del Presidente della Repubblica d’Albania. Insieme a Ben TAFILI manager della televisione di stato in Albania, CACOZZA sta curando i rapporti fra le due realtà.

Vogliamo promuovere – scrive MASCARO al collega Primo Cittadino albanese – azioni di marketing territoriale che valorizzino la Storia, l’arte e le tradizioni comuni, ma anche avviare un percorso commerciale che poggi sulle filiere agricole e sulle produzioni di eccellenza della nostra agricoltura: agrumicola e olivicola. Partiamo dai rispettivi marcatori identitari – conclude – per costruire scambi e collaborazione interistituzionale.

Capoluogo degli omonimi distretto e prefettura, BERAT conta 117 mila abitanti. Dall’anno 1961 è stata proclamata CITTÀ-MUSEO. Nel 2008 il centro storico di BERAT è stato aggiunto ad un preesistente patrimonio dell’umanità, la Città-Museo di ARGIROCASTRO, quale raro esempio di città ottomana ben conservata. Secondo l’UNESCO, BERAT dimostra la pacifica convivenza di varie religioni nei secoli passati.- (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying - 345.9401195)

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