Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, a Cosenza dove ha partecipato, nella mattinata di lunedì 6 febbraio, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico all’Unical. Il Capo dello Stato, per l’occasione, è stato accompagnato dai ministri dell’Interno Marco Minniti e della Pubblica istruzione Valeria Fedeli, ma anche dal sottosegretario all’Economia, Tonino Gentile, e dalla Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. Ad accogliere Mattarella, oltre al Rettore Gino Mirocle Crisci insieme ai componenti del Senato accademico, il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il Prefetto d Cosenza, Gianfranco Tomao, il neo-eletto Presidente della Provincia di Cosenza, Francesco Antonio Iacucci, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il sindaco di Rende, Marcello Manna, ma anche i diversi sindaci della Provincia cosentina. Molte, poi, le autorità civili, militari e religiose seduti nell’Aula Magna dell’Unical dove si è svolta la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico. “Dalla cultura - ha dichiarato nel suo intervento il Presidente Mattarella - devono partire quelle capacità per impegnarsi nella vita sociale, al fine di progettare, suggerire indicazioni anche generali di comportamento alle istituzioni. Dal tessuto culturale nel nostro Paese deriva la possibilità per l’Italia di un futuro migliore. C’è una consapevolezza nuovamente crescente - ha sottolineato il Capo dello Stato - dell’unicità del sapere non solo perché i mezzi moderni pervadono ogni settore, ma perché in realtà quella forma di intelligenza, quella sua applicazione, è inevitabilmente l’effetto di una combinazione tra scienza e filosofia. Il Paese - ha poi proseguito ancora Mattarella - ha bisogno di catalizzatori per suscitare sbocchi ed esiti positivi alla ricchezza umana ed uno di questi catalizzatori è l’Università. Naturalmente - ha aggiunto - non tutto funziona alla perfezione e ci sono problemi. E’ bene ricordare che la crisi ha segnato la convivenza particolarmente nel meridione e creato problemi alle Università, particolarmente al sud. E quindi è bene indicare con chiarezza esigenze e bisogni. Ed è bene anche mantenere l’attenzione sui risultati conseguiti. Il nostro Paese, ed il Meridione è componente essenziale per la crescita, ha una quantità di energie che qui vediamo maniFestata dai tanti giovani, preparati, che hanno studiato e non trovano lavoro. Il Paese ha quindi bisogno di catalizzatori per suscitare sbocchi.“ Un intervento, quello di Mattarella, lungamente applaudito dalle autorità e dai numerosi studenti universitari seduti in platea. Molto significativo, tra l’altro, l’intervento del Ministro dell’Istruzione e dell’Università, Valeria Fedeli, la quale ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di una qualità della formazione universitaria che sia estesa anche al Sud, perché è una delle caratteristiche per la promozione di un territorio e per uno sbocco lavorativo. Un dato interessante e significativo dell’Università della Calabria - ha aggiunto il ministro Fedeli - è la presenza di tanti studenti stranieri, provenienti dai Paesi delle sponde del Mediterraneo. Caratteristica che va sostenuta, perché in fondo l’internazionalizzazione è il segno della qualità delle nostre università, e di questa in particolare“. Anche il governatore della Calabria, Mario Oliverio, ha voluto sottolineare, nel corso del suo intervento, l’importante presenza del Presidente Mattarella in Calabria. “La presenza all’Unical del Presidente Mattarella - ha dichiarato Oliverio - è significativa anche perché la formazione, il sapere, per i nostri giovani sono fondamentali per costruire un futuro di crescita, legalità e riscatto del Mezzogiorno“. Di alto spessore, poi, è stato l’intervento del Rettore dell’Unical, Gino Crisci, il quale ha dichiarato: “La Calabria, prima della nascita delle sue attuali tre università, ed in particolare di questo ateneo, rappresentava una regione che potremmo paragonare ad un terreno desertico, dove non cresceva nulla per mancanza di un suolo fertile. Era necessario preparare il terreno per la semina, per offrire ai giovani la possibilità di crescere in un ambiente produttivo. Molto si è investito nella internazionalizzazione del nostro ateneo e abbiamo assistito ad un aumento del numero di iscritti stranieri che conferma il trend costantemente positivo degli ultimi anni. Le domande di ammissione sono passate da 440 a 585, in prevalenza in arrivo dall’Asia e dall’Africa, ma anche dall’America e dall’Europa. Al di là dei numeri ognuno di questi ragazzi rappresenta una testimonianza di vita che ci arricchisce, favorendo la nostra stessa propensione allo scambio culturale. L’Unical non è un’isola - ha sostenuto Crisci - anche nel rapporto con gli Enti pubblici. E’ stato recentemente sottoscritto un accordo di programma con la Regione Calabria per un progetto strategico di alta formazione, con un investimento complessivo di 128 milioni di euro di risorse del Por Calabria 2014/2020. Non ci fa paura la competitività né la sfida con gli altri atenei - ha poi concluso Crisci - ma una gara si fa partendo tutti dalla stessa linea e non 50 metri dietro rispetto agli altri“. Un intervento, quello di Crisci, condiviso ed apprezzato da tutti. Si è vissuta, dunque, una giornata storica a Cosenza con la presenza anche del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha partecipato alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo anno accademico all’Università della Calabria. |