Se c’è una novità, di natura culturale e non soltanto di gestione, che la squadra amministrativa guidata da Stefano MASCARO ha inteso condividere sin dal suo insediamento, al proprio interno e nelle relazioni con le risorse umane dell’apparato burocratico, è il metodo di approccio con dirigenti e personale. Preferendo la collaborazione al clima di veleni, sospetti e ripicche di natura politica al quale, forse, si era abituati in passato. Con un obiettivo che è diventato un assillo quotidiano ed assoluto: riuscire a governare le troppe emergenze ereditate e tentare di elevare l’efficienza complessiva della macchina comunale. È quanto dichiara l’assessore alla pubblica istruzione Angela STELLA sottolineando non soltanto la bontà dell’iniziativa che ha portato all’individuazione, meglio tardi che mai, dell’ala del plesso scolastico di PIRAGINETI rimasta chiusa ed abbandonata per 13 anni e con le denunciate situazioni di spreco di risorse pubbliche. Ma ribadendo che quell’azione di forza, portata a termine per espressa volontà dell’Amministrazione Comunale, rappresenta un tassello nella più complessiva riqualificazione dell’intero patrimonio comunale, in particolare dell’edilizia scolastica. Sulla quale ultima – scandisce l’assessore – questo esecutivo non soltanto è intervenuto sin da subito ma ha già risolto (facendo registrare anche pubblicamente il plauso delle famiglie degli studenti) numerose situazioni di disagio, rimaste non affrontate in passato, nonostante solleciti e richieste. Su tutte – uno degli esempi più recenti in questi primi e soli 6 mesi di governo – l’installazione di un’autoclave nella scuola di via nazionale, allo Scalo che, assente da sempre in quella struttura, aveva determinato disagi notevoli sia nell’utilizzo dei servizi che dell’impianto di riscaldamento; disagi e disfunzioni note anche alla passata amministrazione ma mai risolte. Su PIRAGINETI – continua – il dato che dovrebbe interessare non soltanto qualche ex amministratore di questa Città è la scoperta di quel vano rimasto chiuso, mai sgomberato, mai riusato e soprattutto con la permanenza dei riscaldamenti accessi, collegati alla caldaia centrale. Circostanza generale che era nota sia alla dirigenza scolastica sia all’Amministrazione Comunale dell’epoca (rispetto alla quale non ci interessava e non ci interessa aprire polemiche) che tuttavia non è di fatto intervenuta: né attraverso i dirigenti competenti sulla manutenzione né attraverso azioni di forza dell’allora organo politico. Senza contare che, nello stesso plesso in cui insisteva quel sito fantasma, nel corso dello stesso sopralluogo dei giorni scorsi, sono stati individuati anche una palestra in stato di totale abbandono da anni, concessa in comodato ad un’associazione dalla passata gestione amministrativa e un anfiteatro anch’esso in stato di degrado, per il quale in passato nulla è stato fatto e che, entrambi, l’attuale Giunta ha intenzione di recuperare. Più in generale – aggiunge STELLA – proprio a partire dai sopralluoghi che insieme al Sindaco ed ai responsabili dell’ufficio manutenzione stiamo effettuando sin dal primo giorno di amministrazione non risulta che nella maggior parte degli edifici scolastici siano stati effettuati interventi diversi dall’ordinaria amministrazione. Così come sul versante connesso del trasporto scolastico. Lo stato di usura nel quale l’attuale Amministrazione Comunale ha ereditato i mezzi comunali – scandisce l’assessore – costringerà probabilmente gli uffici a dover ridurre provvisoriamente l’erogazione di questo servizio fondamentale per mancanza delle necessarie condizioni di sicurezza. Ed è proprio per ovviare a quest’ulteriore emergenza, che inficerebbe direttamente il diritto allo studio, che questa Giunta ha contratto un mutuo per l’acquisto di ulteriori scuolabus in sostituzione degli attuali quasi inutilizzabili allo scopo. Capitolo a parte – conclude la STELLA – meriterebbe anche quanto è stato fatto in passato in termini di dimensionamento scolastico, atteso che si registrano oggi casi di istituti comprensivi cittadini nei quali mancano sedi sufficienti e la stessa secondaria di primo grado, condizione necessaria perché possano essere definiti comprensivi. Anche su questi aspetti l’Amministrazione Comunale garantirà impegno e soluzioni più lungimiranti di quelle già viste.
(Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying) |