Questi sempre più continui riferimenti ad un’ipotetica grande Città di Sibari, che dovrebbe teoricamente nascere dall’improbabile unione di numerosi centri dello ionio, in assenza di dati storici, numerici, identitari e culturali comuni di riferimento, appare sempre di più come un indebito pressing, lontano dal sentire comune dei territori interessati, destinato ad ostacolare l’unico, serio, concreto progetto maturo ed in fase avanzata che è quello della fusione delle Città di corigliano e di Rossano. È quanto dichiara il Sindaco Angelo DONNICI definendo incomprensibile questo clima di interferenze, chiaramente riconducibili ad interessi estranei a questo territorio e che non coincide minimamente con l’opinione e con il chiaro sostegno che i sindaci del basso ionio e della Sila Greca hanno più volte dimostrato e motivato rispetto al progetto di comune unico delle due grandi città dell’Area Urbana. L’iter verso la fusione – scandisce il Primo Cittadino – avviato con maggiore slancio da Rossano e con qualche resistenza da corigliano, non nasce oggi. È in atto da tempo ed ha seguito percorsi diversi che hanno coinvolto non soltanto i consigli comunali ed i rappresentanti istituzionali che si sono succeduti negli ultimi decenni ma le stesse rispettive popolazioni di un territorio che di fatto, per servizi progetti ed infrastrutture comuni, risulta già di fatto conurbato. Da ultimo – va avanti – anche in occasione dell’ultimo consiglio comunale del 28 dicembre scorso, convocato da Rossano per condividere preoccupazioni ed iniziative di protesta unitaria contro la paventata soppressione del Centro Medico Legale presso l’Inps, insieme ai colleghi della Sila Greca e del Basso Ionio abbiamo ribadito ulteriormente che la prospettiva ormai vicina della fusione delle due città rappresenta per tutto il territorio la sola novità ed il vero traguardo sul quale puntare con convinzione. Senza alcun doppio gioco da parte di nessuno. L’obiettivo resta invertire finalmente destini e scenari di abbandono, insilamento, privazione di servizi ed impoverimento generale della Sibaritide. Per queste ragioni – conclude DONNICI – continuare a buttare in pasto all’opinione pubblica progetti senza fondamenta di una Città unica dello Ionio col nome di Sibari, senza termini storici di paragoni, senza elementi reali di comunanza né tantomeno contiguità territoriale tra le diverse città di cui si continua a parlare sui media ma non nella gente, resta solo un espediente. Anzi l’ennesimo espediente, dopo il procurato fallimento della prospettiva della nuova provincia qualche decennio fa, per impedire non soltanto che Rossano e corigliano possano diventare una delle più importanti città della Calabria ma per ostacolare ogni esigenza ed attesa di sviluppo normale da parte dei bacini territoriali che a nord ed a sud gravitano da sempre sulla Città del Codex e sulla Città del Catsello Ducale. C’è evidentemente chi vuole tenere ancora ferma ed indebolita quest’area della provincia di Cosenza. E queste sortite ad orologeria sulla Grande Sibari non fanno altro che confermare questa nostra preoccupazione. Contro la quale saremo vigili ed attenti. Augurandoci che la Regione Calabria possa presto indire il referendum per la fusione nell’unica Area Urbana esistente oggi sulla costa ionica cosentina.
(Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying) |