Crollo parete Macrocioli, nessun residente è stato abbandonato al proprio destino. L’Amministrazione Comunale ha fatto e sta facendo tutto quanto di sua competenza preoccupandosi di evitare ogni disagio. Forse incalzato da aspiranti candidati alle prossime amministrative il Segretario Questore del Consiglio Regionale non ha purtroppo dimostrato quella necessaria pazienza nel chiedere agli uffici comunali, prima di esprimersi, notizie e delucidazioni utili. Da parte della Giunta e della stessa Regione Calabria non c’è stato alcun atteggiamento pilatesco. È quanto precisa il Sindaco Luigi STASI definendo fuori luogo e artificioso l’intervento polemico di GRAZIANO, in quanto privo di ogni fondamento. STASI coglie l’occasione per ricordare a GRAZIANO che per la parte sinistra del Macrocioli era già in vigore un’ordinanza di sgombero datata 1996. Con gli ultimi avvenimenti – va avanti il Primo Cittadino – sono state reiterate ben 10 ordinanze di cui 7 relative a magazzini e pertinenze accessorie adibiti a legnaia etc. e 3 a civili abitazioni di cui due non abitate poiché i proprietari non vivono a Longobucco, per cui hanno declinato ogni offerta di assegnazione alloggio fatta dall’ente, non avendone bisogno. Analogamente si è provveduto rispetto ai proprietari della terza unità abitativa che invece vivono a Longobucco, pur essendo proprietari di una casa di proprietà in un comune limitrofo. Anche questi ultimi – prosegue – hanno rifiutato ogni proposta fatta dagli uffici comunali. Pur tuttavia, per questa famiglia l’Amministrazione Comunale ha provveduto a requisire un alloggio popolare il cui fitto è a carico dell’ente.
È lo stesso comune che ha provveduto inoltre ad imbiancare ed a sostenere le dei lavori di sistemazione dell’unità abitativa per renderla a tutti gli effetti gradevole e funzionale. E sempre il comune, infine, a proprie spese ha provveduto agli allacci del gas e dell’acqua. Soltanto i consumi saranno a carico dell’utente. Relativamente alla questione parete del Macrocioli – aggiunge – sono tutt’ora in corso dei lavori per rendere libero il percorso del flusso di acqua lungo il torrente. 50.000 Euro è l’importo finanziato dalla Regione Calabria che sta gestendo direttamente l’iter. E per ciò che concerne la messa in sicurezza della parete sinistra – conclude STASI – basta semplicemente andare a visionare il sistema RENDIS (Repertorio Nazionale per la Difesa del Suolo) nel quale sono previste risorse per oltre 3,5 milioni di euro.
(Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying) |