E’ terminato, a Rossano, il Corso di formazione del progetto denominato: “Chiese Aperte“ che ha visto il coinvolgimento di circa 30 volontari. Un progetto finalizzato, in primo luogo, a formare molti volontari per quanto riguarda la custodia, la tutela e la valorizzazione dei tanti edifici di culto esistenti nell’importante comune bizantino. Tale iniziativa, dunque, è stata resa possibile grazie al prezioso finanziamento dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Questa è servita alla valorizzazione degli edifici ecclesiastici, normalmente non fruibili per la mancanza di personale prescelto e qualificato, presenti nelle diverse regioni italiane. L’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, attraverso l’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali Ecclesiastici in piena sintonia con l’Associazione di Volontariato SBC (Sibari Beni Culturali), ha voluto aderire alla prima edizione del progetto dal titolo: “Chiese Aperte” nella propria Diocesi. Sono stati circa 30 i volontari che hanno aderito alla prima edizione del progetto. Questi, attraverso una serie di incontri e visite guidate grazie ai preziosi consigli di due guide turistiche qualificate quali: Cecilia Perri e Michele Abastante, sono stati formati per accogliere i tanti turisti e visitatori che faranno tappa nell’incantevole centro storico bizantino. In questa prima edizione, dedicata al Percorso Bizantino, sono state coinvolte alcune Chiese sussidiarie appartenenti alla comunità di Rossano ed inserite in un preciso itinerario storico-artistico e culturale che intende promuovere e rilanciare, allo stesso tempo, le tematiche legate alle origini della Diocesi di cui Rossano rappresenta la più ricca fonte di testimonianze. Nello specifico le Chiese sussidiarie inserite nell’itinerario bizantino sono state: la Chiesa di San Marco (antico oratorio del X° secolo, capolavoro dell’architettura bizantina), la Chiesetta della Panaghja (antico oratorio del X° secolo), la Chiesa del Pilerio (antica chiesetta alle porte della città antica), la Chiesa di San Bernardino (Chiesa Quattrocentesca che segna il passaggio dal rito greco a quello latino e che, ancora oggi, conserva le tradizioni del rito greco-bizantino), la Chiesa di Sant’Anna (costruita sui ruderi dell’antica Cattedrale di Rossano). Le lezioni del corso sono state tenute da esperti e professionisti tra cui Funzionari della Pubblica Amministrazione, Docenti Universitari, ma anche da esperti, oltre da rappresentanti del territorio e da alcuni organismi ecclesiastici preposti, al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale del luogo. Gli incontri formativi si sono tenuti presso il Museo Diocesano e del Codex, con uscite ed escursioni culturali sia nel centro storico di Rossano e sia nelle Chiese coinvolte nel progetto. Per l’occasione, inoltre, è stato effettuato un viaggio nella città di Reggio Calabria, con tappa presso il Museo Diocesano intitolato a Mons. Aurelio Sorrentino, dove i partecipanti si sono confrontati con gli altri volontari del progetto “Chiese Aperte” dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria. Il Padre Arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, S.E. Mons. Giuseppe Satriano, ha consegnato direttamente, al termine del corso di formazione, l’attestato di merito a tutti i partecipanti. Mons. Satriano, oltre a congratularsi con quanti hanno preso parte all’iniziativa, ha voluto ringraziare, oltre a Cecilia Perri e Michele Abastante per l’ottimo lavoro effettuato durante il percorso formativo, Don Pino Straface (Direttore del Museo Diocesano e del Codex) e Don Nando Ciliberti (Direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati) per aver promosso la valida ed importante iniziativa nella città bizantina. |