La recente firma del Protocollo d’Intesa tra l’ANBSC, la Prefettura di Cosenza, il Comune di Cassano all’Ionio, l’Università della Calabria, la Diocesi di Cassano e l’Associazione “Libera”, è un passo molto importante ai fini del riutilizzo produttivo dell’Hotel Sybaris. Acquisito al patrimonio dello Stato, a seguito della confisca definitiva del 14/3/2012, il “Sybaris” è tuttora gestito da un Coadiutore alle confische, nominato dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). La stessa Agenzia, a gennaio del 2015 ne ha sancito la cessazione di ogni attività, con il licenziamento di tutti i circa 20 Lavoratori dipendenti ancora rimasti. La notizia della firma del Protocollo d’Intesa – spiega Vincenzo Casciaro, Responsabile della Camera del Lavoro di Cassano all’Ionio – è un segnale fondamentale di svolta: la CGIL, nei mesi scorsi, aveva sollecitato il recupero produttivo della struttura, ipotizzandone addirittura l’utilizzo a fini sociali e umanitari. Quella struttura, per dimensioni e posizionamento strategico, non poteva, e non può, rimanere inutilizzata, a maggior ragione nel momento in cui è lo Stato ad esserne divenuto proprietario: bisogna dimostrare alla Collettività, che le ragioni della Giustizia, del Bene Comune, della Democrazia, della Legalità, sono più forti della criminalità organizzata; bisogna che lo Stato, in tutte le sue rappresentazioni, sappia dimostrare la volontà di imprimere una svolta nella gestione di beni, o di imprese, già appartenuti alla criminalità organizzata e ad essa sottratti. L’importante partenariato della Diocesi, che sarà capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo, costituita per la gestione sociale e imprenditoriale dell’Hotel, e la determinazione con cui abbiamo conosciuto e apprezzato il Vescovo, Mons. Francesco Savino, nonché l’esperienza maturata nel settore dall’Associazione “Libera contro le mafie”, sono il presupposto fondamentale per far ripartire il Sybaris sul terreno della legalità, producendo economia utile alla Società civile. Così come fondamentali saranno i ruoli che sapranno giocare, insieme, l’ANBSC, la Prefettura, il Comune di Cassano, l’Università. In questo contesto, anche le parti sociali, in primis il Sindacato dei Lavoratori, avranno un ruolo importante, rappresentando storicamente un baluardo insormontabile contro le infiltrazioni criminali. La CGIL ha da sempre improntato le proprie battaglie a sostegno della legalità, e contro ogni forma di inquinamento mafioso (emblematico il caso del processo Santa Tecla contro il sodale mafioso della vicina Corigliano, che vede la CGIL costituita parte civile); il Sindacato, pertanto, sosterrà fino in fondo l’iniziativa e gli intenti del Protocollo d’Intesa, affinché ogni spazio tolto alla criminalità organizzata ritorni ad essere spazio di civiltà, di progresso, di legalità. Pertanto, all’Associazione di partenariato così costituitasi, e che andrà a costruire una rete di azioni finalizzate alla gestione e riutilizzo a fini sociali del bene confiscato, chiederemo un incontro specifico, per coadiuvare il non facile percorso del ritorno alla legalità dell’Hotel, poiché il mondo del lavoro, da noi rappresentato, ha bisogno di azioni concrete e di esempi forti di contrasto alla criminalità organizzata.
Vincenzo Casciaro – Responsabile CGIL-Camera del Lavoro Cassano All’Ionio (Foto Google Maps) |