Anche il Presidente della Regione Calabria, l’onorevole Mario Oliverio, plaude al ritorno del Codex Purpureus Rossanensis nella città di Rossano, precisamente nella sede del rinnovato Museo Diocesano di Arte Sacra, dopo i lavori di restyling durati ben quatto anni presso l’ ICRCPAL (Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario) di Roma. Oliverio, nel pomeriggio di domenica 3 luglio, ha partecipato, insieme ad altre autorità civili e militari, alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo Museo Diocesano che si trova a pochi metri dalla Cattedrale intitolata a “Maria SS. Achiropita“ nel cuore del centro storico bizantino. “Questa è una bella giornata sia per Rossano e sia per l’intera Calabria - ha dichiarato il governatore Oliverio - anche perché il Codex è ritornato, dopo i lavori di restauro, nella sua sede naturale. Si tratta di un’opera prestigiosa, di un valore inestimabile e di un bene culturale a carattere universale, che appartiene solo alla nostra terra. E’ un patrimonio di rilevante importanza universale, che ha acceso i riflettori su queste giornate. Il Codex ritorna in una sede che completa un investimento realizzato per il Museo Diocesano. La Regione, infatti, ha sostenuto questa iniziativa, mettendo in atto un importante investimento attraverso il POR 2007/2013. Un investimento che dimostra che anche nella nostra regione è possibile utilizzare le risorse comunitarie per valorizzare il nostro patrimonio, creare sviluppo, rendere più attrattivo il nostro territorio. Su questa linea noi ci stiamo muovendo. Occorre mettere in rete questo importante patrimonio - ha sottolineato il Presidente Oliverio - affinché queste eccellenze possano costituire gli anelli trainanti per incrementare ulteriormente il turismo culturale e religioso. Bisogna, dunque, investire sul futuro - ha poi concluso il governatore della Calabria - in modo tale che avvenga quel processo di consapevolezza del patrimonio di cui disponiamo. Il Codex, partito da principe, e tornato da re in questa nostra Regione, forte soprattutto dell’importante riconoscimento ricevuto, nel 2015, dall’Unesco quale patrimonio mondiale dell’umanità. Ora bisogna fare in modo che questo risultato diventi un punto di ripartenza, per collocare questo spazio museale, dove è ospitato il Codex, in un percorso più ampio di valorizzazione del patrimonio culturale; perché di questo c’è bisogno. Dobbiamo, dunque, investire sul patrimonio culturale per farlo diventare un grande attrattore della nostra terra.” Parole incoraggianti, quelle del governatore della Calabria, che sono di buon auspicio per il futuro con una programmazione finalizzata a valorizzare il ricco patrimonio culturale esistente in questa Regione, dal Codex Purpureus ai Bronzi di Riace, in modo tale da richiamare un turismo di massa e di qualità in Calabria. |