Consegnata al Cav. Domenico Curia, al termine dei lavori della nuova rotatoria realizzata sulla S.S. 106 all’incrocio delle Contrade Fossa-Foresta, una targa di riconoscimento da parte dell’Anas S.p.a. (Ente committente) e dalla ditta “ICMB” di Sommario Francesco & C. (impresa edile che ha eseguito i lavori dell’opera), per la meritoria attività collaborativa svolta, nel corso dei lavori, con infaticabile impegno e dedizione. Alla cerimonia di consegna della targa di riconoscimento, oltre ai familiari del Cav. Curia, erano presenti i Dirigenti dell’Anas ed i rappresentanti della ditta che ha realizzato la nuova rotatoria. Tale opera, dunque, servirà a mettere in sicurezza un incrocio molto trafficato, specialmente nel periodo estivo giugno-agosto, con l’arrivo e la presenza di numerosi villeggianti. I presenti, dopo la cerimonia d’inaugurazione della nuova rotatoria, si sono ritrovati al Residence “Donna Rosa” in Contrada Foresta dove è stato festeggiato l’evento con un pranzo ad hoc in cui, al termine, c’è stato il fatidico taglio della torta. Infine, prima dei saluti finali, i Dirigenti dell’Anas ed i rappresentati dell’impresa edile hanno consegnato la targa di riconoscimento al Cav. Domenico Curia che, emozionato per l’attestato di stima ricevuto, ha voluto ringraziare pubblicamente quanti hanno voluto fargli questo dono, voluto fortemente dall’Anas e dalla ICMB di Sommario Francesco & C., il quale premia il suo impegno di umile imprenditore. Una vita fatta di sacrifici, quella del Cav. Curia, iniziata nel lontano 1963, appena quindicenne, con la partenza da Rossano per la Germania in cerca di fortuna. In terra tedesca rimase per diversi anni lavorando sodo nel settore edilizio ricoprendo, in seguito, ruoli di organizzatore di squadre di operai, molti dei quali suoi corregionali, e di capomastro. Sposatosi giovanissimo, con la signora Rosa, non resiste al richiamo delle proprie radici e, una volta tornato nella sua città natale, segue le orme paterne formandosi una famiglia numerosa composta da 6 figli (Gennaro, Giovanna, Achiropita, Patrizia, Vincenzo e Valentina). A Rossano, dopo gli anni vissuti in Germania, inizia un nuovo percorso facendo il fruttivendolo ambulante con l’ausilio di un motocarro e, poi, con quello di un camion. Si dedica principalmente al settore agrumicolo instaurando rapporti commerciali con imprenditori dell’Emilia Romagna. In seguito si dedica alla vendita delle botti da vino e all’attività di vinificatore. Agli inizi degli anni ’80 apporta alla sua attività un radicale e definitivo cambiamento di rotta: la morte del padre lo pone di fronte alla constatazione dell’esoso ed eccessivo costo di un funerale. Il solo pensiero che tante famiglie siano costrette ad indebitarsi per pagare le spese funebri per la morte di un loro congiunto lo spinse a diventare imprenditore di pompe funebre con lo scopo di regolamentare i prezzi di mercato riducendoli ad 1/3 di quelli correnti. Una scelta non condivisa dai suoi diretti concorrenti. La sua grande generosità umana, poi, lo spinge ad acquistare un’autoambulanza privata messa a disposizione, tramite l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Calabria, della popolazione e del servizio sanitario pubblico (118) a titolo completamente gratuito e senza alcun tipo di rimborso spese. Tante, poi, le iniziative a scopo benefico. Da non dimenticare il grande gesto inerente alla donazione di una collezione di 87 monete antiche risalenti al V° secolo a. C. sino al Regno d’Italia, al Museo Diocesano di Arte Sacra di Rossano. Negli ultimi anni ha voluto sperimentare un nuovo tipo di impresa: un’azienda agricola, da lui concepita come ritorno alle sue origini contadine e che nel suo immaginario rappresenta un modo di vivere ideale, con la produzione di prodotti agrumicoli e con la realizzazione di stalle dedite all’allevamento di equini, bovini e ovini. Grazie alla sua volontà, senza ottenere contributi pubblici, ha costruito, di recente, un complesso residenziale lussuoso e confortevole, capace di accogliere 40-50 ospiti per scopi alberghiero-sanitario. Una vita, quella dell’imprenditore rossanese Domenico Curia, caratterizzata da tanti sacrifici che, con grande merito, gli è valsa la nomina di Cavaliere del Lavoro, assegnata dal Presidente della Repubblica italiana Oscar Luigi Scalfaro, nel 1993. La storia della sua vita, inoltre, è raccontata attraverso un libro, illustrato con foto e testimonianze che rapiscono l’attenzione dei lettori, in cui il Cav. Domenico Curia ha voluto documentare il suo percorso messo in atto finora quale titolo di orgoglio per tutto quello che è riuscito a realizzare negli anni, aprendosi la strada, tra sassi e spine, grazie al lavoro e all’impegno costante. Un messaggio, quello del Cav. Curia, che deve arrivare direttamente alle nuove generazioni, affinché questi possano continuare a credere in loro stessi e mettersi in gioco, con grande spirito di sacrificio, in modo tale da realizzare i propri sogni anche vivendo in Calabria. |