Amministrative 2016, arginare il fenomeno del voto di scambio. – Sanità, stop a campanilismi. Ripensare (ma siano i tecnici a farlo, non i politici) la distribuzione dei reparti dei presidi ospedalieri dell’Area Urbana, secondo criteri logici: un polo medico e un polo chirurgico. – Prossima questione da affrontare: gli alluvionati (che non hanno ancora ricevuto un centesimo) e l’alluvione (i cui interventi tardano ad arrivare).
È quanto emerso, in sintesi, dall’affollato incontro pubblico promosso, lo scorso sabato 30 gennaio, presso l’ex delegazione comunale dello scalo, con il candidato a Sindaco di ROSSANO FUTURA Tonino CARACCIOLO, e gli esperti della materia Antonio SANZI, medico di base e Gaetano GIGLI, medico ospedaliero. L’evento, al quale hanno partecipato anche Leonardo TRENTO ed Ernesto RAPANI esprimendo l’auspicio che possa esserci unità d’intenti nelle battaglie comuni, è stato moderato da Riccardo RUGNA.
Per Tonino CARACCIOLO, candidato a Sindaco da ROSSANO FUTURA per le elezioni amministrative 2016, bisogna concentrarsi sull’esistente, o meglio, sul primo dei diritti negati ai cittadini dell’Area Urbana: quello della salute. La politica – ha detto CARACCIOLO - ha fatto del diritto alla salute una questione di mercimonio, di scambi, di favori reciproci. Ci batteremo contro il Commissario ed il Presidente della Regione Calabria per il nostro diritto alla salute e lo faremo senza cappelli in mano. Senza chiedere favori ma pretendendo i nostri diritti. Ogni problema a Rossano è piegato alla logica dell’appartenenza e della politica. La città non si indigna più davanti a schieramenti dubbi, davanti ad accordi a tavolino calati dall’altro da logiche che non mettono al centro i nostri interessi come comunità. Il consiglio comunale deve tornare ad essere luogo di discussione e confronto e di decisione. Arginare il voto di scambio, ecco l’obiettivo di ROSSANO FUTURA.
I medici devono tornare a fare i medici e non i burocrati; bisogna avviare processo di informatizzazione e mettere in rete il medico curante con le strutture specializzate per fornire, in tempo reale, il risultato della diagnostica. - SANZI ha spiegato il fallimento del decreto BALDUZZI del 2012 che con l’istituzione delle case della salute avrebbe dovuto garantire le cure primarie. Ad oggi – ha precisato – non solo siamo stati illusi sull’ospedale unico, ma, con la chiusura degli ospedali di Trebisacce e Cariati, la sanità ha risentito ulteriormente di queste decisioni. Oggi noi medici svolgiamo solo funzioni burocratiche. Salvo sospetti tumore, non possiamo più prescrivere esami, tac e risonanze. Ogni giorno emettiamo mediamente 120 ricette a medico generico: al mese spendiamo circa 1200 euro di ricette di carta che acquistiamo noi perchè non ci sono più neanche i soldi per i ricettari. La risonanza è rotta da tre mesi. Si privilegia – ha aggiunto – la cultura dei favori e dei piaceri e non dei diritti. – Stop a campanilismi. La sanità deve essere del territorio.– Il diritto negato alla salute può e deve essere riconquistato partendo dall’esistente; senza pensare se e quando sarà realizzata una nuova struttura. – GIGLI ha illustrato la proposta avanzata da 112 medici dello Spot ROSSANO-CORIGLIANO: rivedere la distribuzione organica dei reparti, partendo dall’esistente. I tecnici, e non la politica, devono distinguere e offrire servizi in relazione ad un polo medico e un polo chirurgico. |