Dalla Procura della Repubblica di Napoli e dall’Istituto Superiore di Sanità, è arrivata la conferma che lo smaltimento illegale dei rifiuti e l’insorgenza di patalogie neoplastiche gravissime c’è una relazione nella “Terra dei fuochi”. Anche i cittadini Cassano – afferma Francesco Garofalo, portavoce del Comitato per la difesa al diritto alla salute -, hanno tutto il sacrosante diritto di sapere, se vi è un nesso fra l’interramento delle ferriti di zinco dell’ex Pertusola Sud e i numerosi casi per tumori, che si sono registrati nel corso degli anni e su cui il Consiglio Comunale farebbe bene ad occuparsene. Negli anni 90, è stata scritta una delle pagine più brutte, conclusasi purtroppo, con un nulla di fatto, dal punto di vista sanitario. I Comuni interessati – prosegue Garofalo -, avrebbero dovuto pretendere un accurato studio epidemiologico, a salvaguardia dei propri amministrati e a tutela ambientale dei territori, in cui sono stati scaricati tonnellate di rifiuti nocivi per la salute pubblica. La verità la dobbiamo soprattutto, a chi ci ha lasciato, alle famiglie e, soprattutto, è nostro dovere morale di non consegnare alle giovani generazioni macerie dal punto di vista ambientale. Ad aggravare la situazione, vi è anche la mancanza di un registro tumori, da cui attingere i dati e per avere un quadro complessivo. Occorre fare presto – ha concluso Garofalo -, i cittadini chiedono chiarezza e verità su quanto è accaduto e su quanto sta accadendo e l’inchiesta giudiziaria e la “verità” processuale fatta a suo tempo, forse rappresentano uno spaccato parziale della realtà. Oramai, i ricoveri presso l’Hospice di Cassano, non si contano più, e temiamo, che l’elenco è destinato ad aumentare. |