Giorno 27 gennaio 2021, alle ore 16,00, in occasione della giornata della memoria, venti alunni dell’Istituto “G. B. Falcone” di Acri, insieme alla Dirigente Scolastica, prof.ssa Anna Bruno e ad un gruppo di docenti, hanno partecipato alla videoconferenza, sulla piattaforma Teams, organizzata dall’Università degli studi di Perugia. Ha introdotto i lavori Cristina Galassi, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università degli Studi di Perugia. Tra i vari interventi sono stati particolarmente significativi quelli di Tommaso Casini, Associato di Storia della Critica d’Arte e Museologia, IULM, Libera Università di Lingua e Comunicazione di Milano, Paolo Coen, Associato di Storia dell’Arte Moderna, Università degli Studi di Teramo; Paolo Paticchio, presidente dell’Associazione culturale “Treno della Memoria”; Clelia Piperno, ricercatrice in Istituzioni di Diritto pubblico, Università degli Studi di Teramo; Luca Zevi, Architetto e urbanista, docente di Architettura all’ Università “Sapienza” di Roma. Paolo Coen, dopo aver ringraziato gli organizzatori e salutato i presenti, si è rivolto ai docenti e alunni calabresi, in particolare a quelli dell’Istituto “Falcone”, rappresentati dalla dirigente Anna Bruno, per il legame che lo lega alla terra di Calabria e per la conoscenza diretta con la dirigente. Si è soffermato sull’importanza dell’arte e delle immagini, ai fini di una comunicazione più diretta ed efficace, soprattutto per i giovani, sul tema della memoria. Paolo Peticchio ha parlato della sua esperienza di organizzatore del “treno della memoria”, nonché di accompagnatore degli studenti nei campi di sterminio, per fare vivere loro emozioni e sensazioni che scuotono la coscienza e sono ancora “vive” e presenti in quei luoghi. Tutti, almeno una volta, dovrebbero visitare i campi di concentramento per non dimenticare; proprio le nuove generazioni hanno bisogno della memoria, in quanto, ancora oggi, il 12,6% degli italiani non crede all’esistenza della Shoah, mentre il 16,1% la considera un’”esagerazione.”. Protagonista del dibattito anche un alunno dell’Istituto” Falcone”, Angelo Girardi della VA/LES, che ha posto ai relatori una domanda sul rapporto arte e Shoah, volta a chiarire e ad approFondire meglio alcuni aspetti fondamentali della conferenza. Ha suscitato commozione il video di Giulia Mafei, internata nei lager e sopravvissuta proprio come Liliana Segre, che con parole semplici, ma cariche di ricordi ed emozioni, per un attimo ha fatto rivivere quei tragici momenti. La sua testimonianza è stata incisiva e struggente, proprio per questo bisogna evitare che le nuove generazioni restino indifferenti nei confronti di questa pagina dolorosa della storia, perché, come afferma Liliana Segre,“bisogna lottare contro l’indifferenza”. Da parte di ognuno deve esserci l’impegno a lottare in tal senso, perché, come diceva Primo Levi, “Se comprendere è impossibile, ricordare è necessario”. Nessuno deve dimenticare quella triste e orrenda pagina di storia, il genocidio degli ebrei, affinché crimini del genere non si verifichino più.
Morrone Mariafrancesca Feraco Alessia Damiano Fusaro Gradilone Umile
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