Sono attesi domani i nuovi dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità sulla situazione epidemiologica, che dovrebbero confermare per un altra settimana la Calabria in fascia arancione anche se gli indicatori mostrano un leggero miglioramento rispetto all’ultima settimana, lasciando intravedere la possibilità di poter ritornare in zona gialla ai primi di febbraio. Al momento l’indice RT resta di poco a sopra quota 1 in Calabria. Ma se la scorsa settimana era 1.05, adesso si attesta tra il valore di 1 e 1.02, in leggera discesa rispetto a sette giorni fa, come sottolineato anche dal delegato all’emergenza Antonio Belcastro. La soglia di allerta dell’occupazione dei posti nelle terapie intensive (il cui limite è fissato al 30%) si mantiene attorno al 16%, mentre resta più attenzionata la soglia di occupazione dei posti letto nei reparto covid (il limite qui al 40%) che ad oggi è attorno 33%. Per quando riguarda invece i dati sui nuovi contagio da coronavirus, seppur tra alti e bassi, si è comunque registrato un miglioramento rispetto alle settimane precedenti. Negli ultimi sette giorni in Calabria si sono registrati 2.139 nuovi positivi su poco più di 19mila tamponi con il tasso di positività che si è assetato attorno all’11%. Una media che si pone al di sotto di quella nazionale. Ma se i dati mostrano dunque un leggero miglioramento, è altrettanto vero che il virus non allenata la sua presa e continua a creare piccoli e grandi focolai soprattutto all’interno di comuni di medie e piccole dimensioni dove troppo spesso si trasgrediscono le regole ed difficile riuscire e controllare tutto e tutti. A partire dalle festività di Natale incontri, tombolate, party privati, compleanni o, come sempre più spesso sta emergendo, l’irrinunciabile tradizione dell’uccisione del maiale, al quale troppo spesso partecipano decine se non centinaia di persone, hanno portato ad un aumento dei casi proprio all’interno dei piccoli borghi. Ad oggi in Calabria sono quattro comuni in zona rossa per come previsto dalle ordinanze regionali: San Luca e Casignana nel reggino, Piscopio e Fabrizia nel vibonese. A questi si aggiungono anche i comuni che istituiscono limiti e divieti con proprie ordinanze sindacali (come accaduto a Frascineto). E all’elenco dei comuni in zona rossa potrebbe aggiungersi oggi anche il Borgo Piani di Arena, frazione del comune di Acquaro, sempre nel vibonese, dove nelle ultime ore si è registrata una impennata di contagi con un’incidenza molto elevata. Su una popolazione di circa 300 persone si registrano 17 positivi su circa 65 tamponi effettuati e 2 pazienti Covid ospedalizzati. Inoltre, “decine cittadini hanno avuto contatti stretti con soggetti positivi“, riferiscono dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Vibo. “Tale contesto – viene rilevato – impone l’assunzione immediata di ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica, individuando idonee precauzioni e indirizzi operativi univoci per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività”.
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