Il 2020 è stato un anno complicato per il Paese e, in modo particolare, per la Calabria. La nostra regione, infatti, ha dovuto fronteggiare l’emergenza sanitaria da una postazione più complicata rispetto a tante altre regioni italiane a causa dell’inefficienza del suo Servizio sanitario regionale. Durante il 2020, poi, il confronto con l’amministrazione regionale è stato discontinuo e caratterizzato dall’emergenza Coronavirus, segnato dalla morte prematura della presidente Jole Santelli. La condizione difficile della nostra regione esige, soprattutto da parte di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica regionale, un confronto proficuo e serrato con le forze sociali e produttive nel lavoro di risoluzione delle tante, troppe, problematiche ancora irrisolte in Calabria. Il precariato storico, la sete di lavoro e sviluppo, la cura dell’ambiente e del dissesto idrogeologico, l’innovazione tecnologica, le riforme istituzionali, i nodi della forestazione, quelli della sanità, la riprogrammazione del Programma operativo regionale, sono tutte richieste avanzate da Cgil Cisl Uil Calabria, che sono rimaste inevase. La Calabria, purtroppo, rimane la regione con il disagio sociale più alto. Il Covid-19, poi, ha messo in evidenza le inefficienze del Sistema sanitario calabrese. In questo momento di passaggio riteniamo doveroso rivolgere il nostro ringraziamento a tutti i rappresentanti delle categorie più esposte al rischio contagio, dai sanitari, al personale scolastico alle forze dell’ordine, alle lavoratrici e ai lavoratori della grande distribuzione, dell’igiene ambientale, dei trasporti e dei servizi pubblici essenziali, che diuturnamente hanno prestato il loro prezioso servizio il loro lavoro per la cura e la sicurezza dei calabresi, per la crescita dei nostri ragazzi e, in generale, per il funzionamento della macchina calabrese a servizio della cittadinanza. Il Servizio sanitario regionale, in un caos devastante, è uscito sconquassato dall’emergenza pandemica e ha finito per mostrare al mondo il buco nero dei conti, sul quale crediamo sia giunta l’ora di individuare le responsabilità e sanzionare chi ha causato lo sfascio del sistema: un intervento necessario per dare un segnale a chi si appresta a gestire la macchina amministrativa regionale con il peso dell’arretratezza strutturale e dell’incapacità del suo ceto dirigente, quanto di quello capitolino, di gestire una partita delicata qual è stata quella della nomina del nuovo commissario ad acta per il piano di rientro. In questo magmatico contesto Cgil, Cisl e Uil Calabria hanno fatto quello che era giusto fare: presentare un esposto nelle mani del Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, chiedendo allo stesso di fare piena luce sugli interessi in gioco e individuare i responsabili di un simile sfascio. A ciò si aggiunge il caos politico di questi ultimi mesi. La Calabria si appresta a vivere una nuova tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale scontando una carenza di confronto disarmante. Ciò che ci preoccupa è la totale assenza di programmi più che quella di candidati pronti ad assumersi l’onere di guidare una terra dalle mille contraddizioni. Alla politica chiediamo di aprire con immediatezza un confronto sui contenuti, sui programmi per il rinnovamento politico ed il rilancio economico e sociale della Calabria. Un confronto che sia scevro dalla retorica del passato, che sia capace di mettere al centro della discussione i temi del rinnovamento etico e morale della classe dirigente, di mettere al centro l’impegno anti ‘ndrangheta, e sia in grado di prospettare un futuro certo e migliore per le calabresi ed i calabresi e per dare una possibilità di resilienza ai nostri giovani. In una fase assai delicata, in cui la politica ha dimostrato difficoltà nel gestire la seconda ondata della pandemia da Covid-19 preferendo, durante il periodo estivo, tergiversare piuttosto che approntare la macchina dell’emergenza per reggere all’urto del Coronavirus, Cgil, Cisl e Uil Calabria hanno svolto un ruolo significativo prima con la sottoscrizione di diversi protocolli di sicurezza e, dopo, con l’avanzamento di proposte concrete per favorire la ripartenza del sistema Italia. Purtroppo la classe politica di governo italiana, con il quale il Sindacato è tornato a scontare delle serie difficoltà di confronto, continua a mostrarsi non adeguatamente attenta e non concentrata sulle reali necessità del Paese e rischia di non decidere su questioni importanti per il futuro della Nazione quale possono essere la gestione del Next generation Eu e del Recovery plan. Anche per questo, anzi soprattutto per questo, è necessario che la Calabria si doti di una classe politica in grado di avviare una interlocuzione costruttiva con il Governo al fine di imporre allo stesso una grande strategia di sviluppo della nostra regione. Una strategia che non dimentichi le tante opere pubbliche incomplete o incompiute e già finanziate che, se sbloccate, possono mettere in moto una leva occupazionale importante. Una strategia che punti al miglioramento dell’assetto viario - stradale, ferroviario e aereo - di una regione che sente forte la necessità di connettersi con il resto del Paese e proiettarsi verso l’Europa ed il mondo senza difficoltà. La Calabria ha bisogno di una strategia che sia in grado di difendere il suo ambiente da un dissesto idrogeologico devastante e, allo stesso tempo, proiettare le strutture scolastiche verso un futuro di efficienza e modernità. Ma, soprattutto, questa regione sente forte la necessità di una nuova stagione concorsuale, finalizzata ad irrobustire una pubblica amministrazione regionale appesantita da un turnover bloccato da ormai troppo tempo. Sul tappeto ci sono tante occasioni. Di certo dovremmo portare a compimento un’attenta azione di stimolo e proposta sulla riprogrammazione del Por Calabria 2014/2020 e sulla programmazione di quello in fieri, tutto al fine di evitare lo sperpero delle risorse in mille rivoli clientelari e, invece, puntare su pochi e ben definiti progetti di sviluppo e crescita come il potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali della nostra regione. La pandemia potrebbe essere un’occasione per ripartire, per farlo però è necessario che la classe politica, nei fatti, si dimostri in grado di fare squadra con le parti sane della società calabrese. Ci prepariamo al 2021 con la consapevolezza che sarà un anno difficile. Il confronto all’interno del partenariato economico e sociale, il luogo deputato alla discussione informata e di merito, il ragionamento e il lavoro sinergico di tutte le forze sane di questa regione la discussione, devono essere gli strumenti utili per avanzare proposte serie e realizzabili, al fine di rimettere in moto il motore produttivo e sociale della Calabria. Cgil, Cigl e Uil Calabria accentueranno l’azione di confronto unitario al fine di chiedere alla politica di scendere in campo per difendere il futuro della Calabria.
Angelo Sposato, Segretario generale Cgil Calabria Santo Biondo, Segretario generale Cisl Calabria Tonino Russo, Segretario generale Uil Calabria
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