Un uomo detenuto nel carcere di Cosenza per l’espiazione di una pena per tentato omicidio ha aggredito un agente sella polizia penitenziaria, utilizzando un ventilatore. Il poliziotto penitenziario, rendono noto Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale dello stesso sindacato, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dove gli è stata riscontrata la frattura del polso ed è stato giudicato guaribile in 30 giorni. «Nell’istituto penitenziario di Cosenza, lo scorso 31 maggio, erano presenti 220 detenuti, gestiti – fanno rilevare i due sindacalisti – da un Organico della Polizia penitenziaria insufficiente. Si registra una carenza di Organico, in tutti i ruoli, di oltre 30 unita’ di Polizia penitenziaria, posto che a fronte di una previsione di complessive 169 unità, comunque non sufficienti, ne risultano assegnate solo 139. Su questa problematica il Sappe, nei giorni scorsi, ha interessato la direzione generale del personale del D.A.P. per evidenziare che l’Organico della struttura penitenziaria cosentina è sottodimensionato ed anche rispetto a quello previsto si registrano consistenti carenze. A tal proposito – conclude il Sappe – abbiamo chiesto al Dipartimento l’adozione di ogni utile iniziativa finalizzata all’adeguamento dell’Organico della Polizia penitenziaria della casa circondariale di Cosenza».«All’agente vittima della brutale aggressione – dice Gallo – vanno piena solidarietà e soprattutto l’affettuoso augurio di una pronta guarigione. Ancora una volta, purtroppo, si registra un episodio brutale sulla pelle di lavoratori onesti ed indifesi, segnale di uno stato di cose che continua a rimanere immutato, nonostante le tante sollecitazioni indirizzate al Governo in ordine all’esigenza primaria di garantire la sicurezza di agenti ed operatori». Prosegue Gallo: «Siamo vicini ai tanti uomini e donne che, con senso del dovere e spirito di sacrificio, prestano servizio tra le mura della struttura. Nei prossimi giorni mi recherò in visita alla “Rosetta Sisca”, per contribuire a ricercare soluzioni ai problemi esistenti, al fine di migliorare la vivibilità di un istituto penitenziario che, proprio per l’impegno di chi vi opera, rappresenta già un modello positivo a livello nazionale».
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