«Fa riflettere che l’imprenditore antimafia Filippo Callipo si sia dimesso da consigliere regionale della Calabria e Domenica Catalfamo, indagata per concorso esterno con la ‘ndrangheta (anche se l’assessore ha ribadito ieri di non aver ricevuto contestazioni per reati di mafia dalla Procura di Reggio Calabria, ndr), sia stata mantenuta in giunta dalla presidente Jole Santelli». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Francesco Sapia, Bianca Laura Granato e Giuseppe d’Ippolito, che precisano: «Avevamo già detto dell’opportunità di sostituire immediatamente Catalfamo, anche se al momento è solo indagata è dunque resta non colpevole. Avevamo precisato che, tuttavia, in tali casi i partiti e gli eletti devono compiere scelte responsabili, come raccomandava Paolo Borsellino, per preservare la credibilità e l’affidabilità delle istituzioni pubbliche. Callipo si è dimesso, per quanto ha riferito, a causa del mancato rispetto delle regole sull’attività del Consiglio regionale e per via del dominio di vecchie logiche di palazzo, nemiche della democrazia e della dialettica democratica». «Il messaggio che passa – continuano i 5 Stelle – è terribile, come se la Calabria dovesse essere condannata a subire per sempre un sistema di potere che non riconosce e perfino sbeffeggia le regole, l’etica pubblica, la legittimazione popolare e il ruolo dell’opposizione. Se questo è vero, significa che nel variegato campo dei “progressisti” va fatta al più presto una riflessione di profondità, che vada oltre gli schemi e steccati dei partiti, che consenta di guardare ai gravi problemi del territorio e, soprattutto, di costruire una proposta politica fondata sulla legalità, sulla trasparenza e sul coraggio dei singoli, sull’esercizio del potere come servizio pubblico». «Ci auguriamo – concludono i parlamentari M5S – che su questa linea di ragionamento ci possano essere delle convergenze programmatiche con tutte le forze politiche che intendano allontanare iscritti ed eletti con possibili rapporti o contatti con le organizzazioni criminali e che, specie in questo momento storico, si impegnino a lavorare per sostenere l’economia della Calabria e recuperare la sanità pubblica regionale». |