Spero che la Regione ci ripensi e invece che chiedere a Trenitalia l’istituzione di una fermata a Torano Castello inizi a lavorare seriamente alla piattaforma-stazione di Settimo di Montalto Uffugo. Torno sulla questione perché, avendo promosso e partecipato a tutti gli incontri che hanno portato all’istituzione del Frecciargento Sibari-Bolzano via Roma Termini, conosco bene i dettagli del progetto iniziale. So bene che la fermata di Torano-Lattarico non vuole ostacolare o cancellare il progetto della realizzazione della piattaforma/nuova stazione a Montalto che dovrebbe fornire il servizio ad una utenza di oltre 300mila persone con più di 60 comuni dell’area urbana di Cosenza, della Presila, del Savuto, della Valle del Crati e dell’Esaro ma al di là che la soluzione Torano-Lattarico sia a costo zero ci sono innumerevoli svantaggi come il tempo di percorrenza da parte degli utenti e la poca fruibilità della stessa di chi usufruisce del servizio pubblico di mobilità urbana.La notizia dell’istituzione di una fermata del treno Frecciargento anche a Settimo di Montalto era stata data nel corso della conferenza stampa di presentazione del Frecciargento nel settembre dello scorso anno (2019). Il professore Roberto Musmanno, allora Assessore Regionale ai Traporti, comunicò, dopo una interlocuzione con il dottor Maurizio Gentile, Amministratore Delegato di RFI, la realizzazione di una nuova stazione ferroviaria. Spiegando come, in attesa che questa struttura fosse realizzata, sarebbero state investite altre risorse perché, prima dello scorso Natale (2019), potesse essere approntata una piattaforma per raccogliere la domanda proveniente da tutto il bacino dell’area urbana Cosenza-Rende e dall’Università della Calabria. Le intenzioni erano e restano ottime e quello era il progetto originario basato su ben due studi di fattibilità. Sottolineo, soprattutto, come sia la stazione di Settimo di Montalto ad essere l’unica fermata che nello studio fatto da Trenitalia e Regione era l’unica ad avere potenzialmente i numeri. Spostando di circa 15-20 chilometri la fermata si rischia di invalidare la funzionalità del progetto e, dunque, l’esistenza stessa di questo treno. Perché discostarsi dal progetto iniziale?
Senza voler togliere nulla togliere a Torano-Lattarico auspico che la Regione ci ripensi e invece di chiedere a Trenitalia questa fermata ci dica che fine ha fatto il piano e i relativi soldi stanziati per la piattaforma di Settimo. Non vorrei che la richiesta di istituire la fermata temporanea a Torano-Lattarico fosse una scappatoia per giustificare uno spostamento di fondi.
I numeri di questo treno sono ottimi e scelte sbagliate potrebbero portare, in ultima analisi, anche alla sua dismissione. Ancora una volta queste logiche perverse potrebbero remare contro la fascia jonica e favorire quell’isolamento a cui per decenni è stata costretta, e in parte ancora lo è, da scelte politiche sbagliate per favorire il trasporto su gomma con i bus.
Invito, infine, la Regione a lavorare, oltre che per la suddetta piattaforma di Settimo, a rendersi soggetto attivo, fatto salvo le competenze delle altre istituzioni, affinché venga completata nel più breve tempo possibile anche l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica nel tratto Sibari-Melito Porto Salvo e si impegni per avere sempre nella fascia jonica una adeguata mobilità regionale affinché si inverta quel trend negativo che fino ad ora ha penalizzato questa area così importante e con grandi potenzialità produttive.
Ci sono tanti problemi più importanti a cui pensare piuttosto che andare a mettere mano nelle cose che funzionano ottimamente rischiando, addirittura, di comprometterle.
Rosa Silvana Abate (M5S Senato – Capogruppo Commissioni “Agricoltura” e “Questioni Regionali”) |