Erika Crispo, cronista della Tgr Calabria, ha presentato una denuncia ai carabinieri a causa delle minacce ricevute dopo la messa in onda sul Tg regionale di un suo servizio sul Parco acquatico di Rende. “non sai con chi hai a che fare”, “ti vengo a prendere a casa”, “ti distruggo” “sei una testa di c…”, “sei una cretina”, sono alcune delle frasi pronunciate nel corso di una telefonata fatta dal responsabile tecnico della società che gestisce la struttura. Lo riferisce un comunicato del Sindacato giornalisti calabresi. “Nel servizio della collega Crispo – riporta ancora il comunicato del sindacato – si parlava, inoltre, del responsabile tecnico della società (privata) che gestisce la struttura (pubblica, costata venti milioni di euro, di proprietà del Comune).Pochi minuti dopo la messa in onda del servizio, l’uomo ha telefonato per insultare e minacciare la giornalista. Che ha regolarmente denunciato ai carabinieri l’accaduto, facendo partire le indagini”. “Si tratta dell’ennesimo caso grave – affermano Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e segretario generale aggiunto della Fnsi, Michele Albanese, presidente dell’Unci Calabria e responsabile Fnsi per la Legalità, e Lucio Musolino, rappresentante della Calabria nell’Osservatorio nazionale sulla legalità della Fnsi – di minacce alla libertà di informazione e al diritto dei cittadini ad essere informati. Un fatto inaccettabile e preoccupante, da condannare senza alcun tentennamento. Alla collega va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Il Sindacato Giornalisti della Calabria è pronto a costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario che ne scaturirà”. “A seguito della conferenza stampa che abbiamo tenuto il 5 giugno scorso e alla conseguente attenzione della stampa locale, è emersa con forza la drammatica situazione relativa al Parco Acquatico “Santa Chiara 4.0”. Una struttura pubblica, costata circa 20 milioni di euro, mal gestita dalla ditta appaltatrice. Una malagestione segnata dalla mancata retribuzione delle lavoratrici e dei lavoratori e dall’assenza delle norme minime di sicurezza all’interno della struttura. Abbiamo denunciato tutto ciò, evidenziando anche le responsabilità del Comune di Rende, venuto meno al proprio compito, ovvero quello di vigilare sull’appalto e tutelare i cittadini e le cittadine. In questa terra non è una novità trovarsi di fronte a realtà imprenditoriali che servendosi di beni e fondi pubblici traggono profitto senza poi rispettare la dignità di chi lavora. E’ ancora accettabile questo modus operandi? Noi crediamo di no”. USB Confederazione Cosenza e COBAS Cosenza, unitamente ad un rappresentante degli ex lavoratori del Parco Acquatico, ieri hanno incontrato il Sindaco di Rende Marcello Manna rappresentando le ragioni e sottolineando la necessità da parte degli ex lavoratori di vedersi corrisposti gli stipendi maturati. Posizione che sarà ribadita, nei prossimi giorni, ai rappresentanti della ditta appaltatrice PASC 4.0 SRL. I sindacati esprimono inoltre la solidarietà alla giornalista RAI Erika Crispo, minacciata a seguito dell’inchiesta condotta proprio sulle condizioni della struttura rendese. |