Procedono le iniziative del Prefetto della provincia di Cosenza, Dott.ssa Cinzia Guercio, nell’ambito delle attività programmate per contrastare il fenomeno dell’usura nel territorio provinciale, che, sulla base delle risultanze investigative e di osservazione delle dinamiche socio-economiche della provincia, risulta, realmente più ampio e diffuso di quello che apparirebbe dalle denunce presentate, in numero piuttosto esiguo. Con tali finalità, il Prefetto Guercio ha istituito, nella giornata odierna, l’Osservatorio Antiusura della provincia di Cosenza, un Organismo che lavorerà nell’espletamento di una doppia funzione: quella di analisi “economica produttiva” e quella di analisi “sociale”. Una duplice composizione dell’Osservatorio che, oltre ad essere funzionale alla lettura del fenomeno dell’usura nelle sue peculiari sfaccettature, impegna i soggetti che ne fanno parte a favorire al massimo, l’accesso al credito, accompagnando imprese e famiglie nella fase della “spesa”, attraverso un’opera di consulenza e di indirizzo, per un impiego oculato e produttivo delle risorse percepite. La collaborazione istituzionale, assicurata attraverso la costituzione dell’Osservatorio, sicuramente potrà contribuire a prevenire e contrastare il fenomeno patologico, cui il debole tessuto economico della provincia cosentina è, particolarmente, esposto. L’Organismo costituito rappresenta, inoltre, un modello di sinergia istituzionale per le componenti coinvolte, finalizzato anche all’elaborazione di strumenti di sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dell’esigenza di denunciare anche le richieste estorsive, conseguenti all’impossibilità di soddisfare gli interessi “usurari”, cui sono sottoposti per dover onorare i debiti contratti con gli usurai stessi. La gravissima crisi economica, derivata dall’attuazione delle rigide misure di contenimento della diffusione del “coronavirus”, potrebbe comportare un acuirsi del fenomeno, a discapito di famiglie e di imprese, qualora la straordinaria immissione di liquidità, stabilita d’urgenza, non trovasse una sua effettiva canalizzazione verso le famiglie e le imprese bisognose, nella maniera più diffusa e rapida. |