Carissimi/e consiglieri/e regionali calabresi, vi scrivo perché la scandalosa vicenda dei vitalizi “che si illustrano da soli” ha rivelato cose che davvero la popolazione calabrese non immaginava. Non avremmo mai immaginato che, in piena emergenza pandemica e con una regione in gravi difficoltà economiche, la vostra prerogativa fosse quella di modificare l’articolo 7 comma 4 della legge regionale n.13/2019 che disponeva che «il consigliere regionale, anche nei casi di sostituzione temporanea di altro consigliere, può versare le quote di contribuzione per il tempo occorrente al completamento del quinquennio relativo alla legislatura. Non è ammesso alla contribuzione volontaria il consigliere regionale la cui elezioni sia stata annullata». Di fatto, l’urgenza di una norma “salva pensioni” non “si illustra da sé”, carissimo capogruppo dell’UDC Giuseppe Graziano. Siete tutti voi consiglieri e consigliere regionali che, attraverso una delle pagine più imbarazzanti della storia della politica regionale, vi “illustrate da soli”. Le norme vengono pensate e scritte. E probabilmente questa è scaturita proprio dalla mente di consiglieri che, sostituiti dopo un ricorso, volevano assicurarsi una buona vecchiaia anche con pochi mesi di attività politica regionale. Mai ci saremmo aspettati che in soli 90 secondi tutti foste d’accordo su qualcosa. Ci sbagliavamo. Mai, avremmo creduto che la Regione non avesse soldi per la distribuzione delle mascherine a noi poveri comuni mortali (parole di Jole Santelli a “Che Tempo Che Fa” di Fazio”), ma che fosse lì pronta a riempire a vita i vostri portafogli. Il presidente del consiglio Tallini afferma che non vi è “Nessuno scandalo”, suvvia cosa sarà mai. D’altra parte il capo dell’opposizione Callipo ribadisce: “Mi hanno fatto firmare un documento non veritiero”. Ecco un’altra cosa che noi calabresi non sapevamo, di aver votato una persona affetta da iperlessia, ovvero che sa leggere, ma senza comprendere nulla di ciò che si è letto. Con tanti interventi di cui la Calabria avrebbe bisogno, come aiutare le poche imprese che annaspano, cercare di avanzare proposte costruttive per la “cancrena sanità” o suggerire soluzioni fattibili per l’inesistente rete di trasporti regionali, l’urgenza indiscutibile è stata il ripristino dei vitalizi. Ad una cosa, però, è di certo servita questa vicenda. Seppure il tutto sia amorale, considerando che i calabresi oggi mandano avanti le proprie attività con grande difficoltà e vedono tagliati servizi essenziali in nome di un risparmio che davanti a questi fatti perde il suo senso, con questo atto si maniFesta la vostra intenzione di creare quel salvadanaio all’unanimità e senza discuterne perché tutti conniventi e concordi quando c’è da arraffare. Inoltre, questa norma “ad consilium” ispirata al “nessuno deve sapere” (si illustra da sé), diventata anche “io non lo sapevo” (non ho letto quello che ho firmato), un obiettivo l’ha raggiunto, ovvero che i cittadini hanno già capito chi li governerà nei prossimi cinque anni.
Carla Tempestoso
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