Nel mese di aprile 2020 la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha inviato all’Asp di Cosenza, al presidente della Giunta regionale, al commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro e al direttore del Dipartimento salute della Regione Calabria, una richiesta istruttoria e di chiarimenti in riferimento ai Bilanci degli esercizi 2016, 2017. Dalla richiesta di chiarimenti emerge un quadro della gestione economica della più grande Asp della Calabria davvero preoccupante. Nei mesi passati siamo stati impegnati in numerose battaglie per porre fine a questa pratica illecita di doppi e tripli pagamenti di una stessa fattura, per denunciare l’utilizzo di risorse che invece di curare i cittadini sono stati utilizzati per pagamenti di interessi moratori, spese legali e per un sistema di proroghe illegittime e irregolari in merito al rinnovamento tacito di diverse prestazioni di servizi. Il Collegio sindacale nella nota, con protocollo 0018465 del 21-02-2020, ha comunicato anche la problematica relativa ai pignoramenti. Nelle conclusioni della relazione del consuntivo 2017 ha attestato che la massa di pignoramenti notificati evidenziano gravi difficoltà nell’individuare, nella complessa matassa delle procedure esecutive in atto, il titolo da cui scaturisce l’assegnazione delle somme dovute. L’Azienda non è in grado di identificare con certezza la matrice sulla cui base i pagamenti vengono liquidati. Questa situazione espone l’Asp a rischio di remunerare più di una volta lo stesso importo per il medesimo debito. Tale situazione impedisce all’Azienda di utilizzare risorse del bilancio sottraendo soldi pubblici, finalizzati a una ragione importante come la tutela della salute, e conseguentemente deve ricorrere all’anticipazione di cassa sulla quale gravano tra l’altro gli interessi. Complessivamente gli oneri finanziari - interessi passivi - hanno subito un incremento considerevole pari al 49% dal 2016 al 2017: da euro 11.138.695,00 a euro 16.620.411,00. Altri oneri finanziari sono aumentati del 122%. Relativamente all’esercizio 2017 il contenzioso pendente risulta pari a euro 281.977.021,10 precisando che tale importo si riferirebbe solo alla quota capitale di 55 cause rispetto al totale di 120 e che, pertanto, non risulta indicato il valore del contenzioso pendente relativo a 65 cause. Secondo il Collegio sindacale il totale complessivo del contenzioso risulterebbe essere superiore alla somma comunicata. Il Collegio sindacale, tra l’altro, afferma che un discorso a parte merita il dato relativo per ottemperanza al giudicato: al solo fine di segnalare la rilevanza del danno economico sulla base dell’accertamento sull’importo complessivamente erogato per l’effetto delle sentenze di ottemperanza pronunciate dai rispettivi Tar nel solo anno 2017, in esecuzione sia ben chiaro di sentenze e provvedimenti decisori adottati da giudice ordinario e divenuti cosa giudicata, è emerso pertanto che sono stati erogati un milioni e 300 mila euro, ai quali occorre aggiungere i costi connessi agli atti transattivi (circa 8 milioni di euro) nonché gli interventi sostitutivi dei Commissari ad acta (circa un milione di euro). Contemporaneamente si registrano numerose sentenze della Magistratura amministrativa, per altro segnalate alla competente Procura regionale della Corte dei conti, emesse a seguito di giudizi di ottemperanza (n. 70) chieste da fornitori insoddisfatti a seguito di sentenze civili e amministrative definitive con le quali l’azienda è condannata a pagare rilevanti importi maggiorati di spese legali e compensi per la nomina di commissari ad acta (n. 20). Il 21 febbraio 2020 il direttore U.O.C. affari legali e contenzioso dell’Asp di Cosenza, con Pec del 18-02-2020, ha trasmesso al Collegio sindacale un file Excel relativo al contenzioso con indicazione del volume delle controversie riferito alla sola QUOTA CAPITALE (senza indicazione della quota interessi e spesa legale) nonché di quelle aventi valore indeterminato e/o indeterminabile. Il volume delle controversie risulta essere euro 521.982.779,52 (riferito alla sola quota capitale); il volume controversie chiuse: euro 155.533.487,04; il volume delle controversie aperte: euro 366.449.292,48 (solo quota capitale); il volume controversie di valore indeterminato e/o indeterminabile (quota capitale più interessi più spese legali) non conteggiato (460 vertenze circa); La Sezione della Corte dei Conti ha rilevato, attraverso l’esame della documentazione agli atti, irregolarità in merito al rinnovo tacito di diverse prestazioni di servizi (proroghe). La proroga è un istituto di carattere eccezionale ed è a utilizzo estremamente circoscritto non potendo rappresentare il rimedio ordinario per sopperire a ritardi e disfunzioni organizzative. Si dovrà quindi impedire un utilizzo distorto delle proroghe tecniche tali da incorrere a illegittimità e cagionare danno erariale oltre che determinare la violazione dei principi di economicità, efficacia, tempestività, correttezza, libera concorrenza e trasparenza. Tra l’altro risulta in proroga il servizio di Tesoreria con la Banca nazionale del Lavoro scaduto nel 2018. Dalle 29 pagine della relazione della Corte dei Conti emerge che è stata effettuata un’analisi attenta della gestione contabile/amministrativa dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza mentre, come avevamo già denunciato nei mesi scorsi, ad oggi non risulta approvato il bilancio consuntivo relativo al 2018. Sul bilancio consuntivo 2016, approvato con deliberazione 2479/2017, il Collegio sindacale ha espresso parere non favorevole. La stessa cosa è accaduta per il bilancio consuntivo 2017 approvato con delibera 1730/2018. Per gli esercizi 2016, 2017 e 2018, considerati i ritardi con cui i Bilanci sono stati approvati, si rivela la violazione dell’articolo 31 del Decreto legislativo 118/2011, e dell’articolo 31 comma 1 della Legge regionale n.43/1996 che fissa il termine per l’approvazione di bilancio al 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Si rilevano reiterate perdite di esercizio nel quinquennio 2013-2017. Le cause dei risultati negativi che si ripetono da anni sono riconducibili a diverse criticità e squilibri finanziari oggetto di analisi. L’incremento di perdita notevole si registra soprattutto dal 2015 al 2016 ed è pari al 32per cento. Il risultato di esercizio del quarto trimestre 2018 risulterebbe pari a euro 57.516.519,00, un peggioramento del 44% rispetto al 2017. La spesa del personale è stata effettuata in violazione dell’articolo 9 comma 28 decreto legge n. 78/10 e con un ingiustificato affidamento di incarichi a professionisti esterni. Il decreto legge prevede che è possibile avvalersi di personale assunto a tempo determinato o con contratti flessibili nei limiti del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009. Per l’Asp di Cosenza il costo di tali prestazioni sostenute nel 2016 è stato pari 82,85% rispetto al 2009; nel 2017 il costo è stato del 76,50% rispetto a quello sostenuto nel 2009. L’accertata violazione per gli esercizi 2016, 2017, dell’art 9 comma 28 del decreto legge 78/2010 configura una ipotesi di illecito disciplinare e di responsabilità erariale. Questi sono alcuni rilievi che la Corte dei conti ha messo in chiaro e ha invitato l’Asp di Cosenza a fornire, entro 60 giorni, elementi di valutazione e chiarimento correlandoli di relativi atti giustificativi. Scaduto infruttuosamente tale termine la Sezione adotterà le proprie determinazioni allo stato degli atti.
Carlo Guccione Consigliere regionale PD
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