La vicenda dei tamponi e lo scaricabarile che ne è conseguito tra Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e Dipartimento Tutela della salute della Regione getta confusione nell’opinione pubblica sulla capacità della sanità calabrese di gestire questa fase molto delicata dell’emergenza Covid-19. Diciamo la verità: questa è un ulteriore prova del fatto che la Regione continua a gestire la situazione nella più completa anarchia, con poca chiarezza e trasparenza. È ovvio che c’è qualcosa che non va nella catena di comando: Regione, ufficio del commissario, Asp e Aziende ospedaliere. Con nota del 12 maggio il Dg Antonio Belcastro, tra l’altro, dispone la “sospensione delle attività di screening, fermo restando l’effettuazione dei test in urgenza”. Il governo nazionale metta mano a questa situazione e prenda atto che in Calabria anche le cose più semplici, come l’esecuzione dei tamponi rino-faringeo, diventano un enorme problema per la salute dei cittadini. Credo sia arrivato il momento di dare una svolta all’ufficio del commissario nominando personalità competenti e di alto profilo, considerando che la strada è ancora lunga per sconfiggere definitivamente il virus. Questo vale in particolare in una regione segnata da oltre dieci anni di commissariamento che non ha risolto né il problema del disavanzo economico né l’aumento dei Livelli essenziali di assistenza.
Carlo Guccione Consigliere regionale PD
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