Si è riunito ieri in videoconferenza l’esecutivo della Cisl di Cosenza. I lavori, aperti della relazione del Segretario Generale Provinciale Giuseppe Lavia, hanno visto anche l’intervento del Segretario Generale Regionale Tonino Russo. Al centro i temi legati all’emergenza sanitaria ed economica con le proposte della CISL. La Cisl – è emerso dall’incontro – rivolge un appello a tutti i livelli istituzionali perché si diano subito risposte concrete ai bisogni di lavoratori, imprese e famiglie. Il perseguimento di questi obiettivi richiede la costruzione di un’alleanza fra istituzioni, mondo del lavoro e imprese. Ed è indispensabile riprogrammare con bandi immediati l’utilizzo delle risorse comunitarie non impegnate, per evitare destinazioni d’uso diverse. Molte sono le urgenze. Sul territorio provinciale operano circa 1/3 delle 27.000 aziende calabresi che hanno attivato le procedure per l’accesso agli ammortizzatori sociali con causale Covid-19: la Regione decreti in tempi rapidi tutte le istanze di cassa integrazione in deroga; l’INPS proceda alla liquidazione ai lavoratori della cassa integrazione ordinaria, in deroga e dell’assegno ordinario; il Governo stanzi ulteriori risorse per il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’artigianato. Superati i periodi di fruizione degli ammortizzatori sociali, è stato sottolineato, per la CISL è necessario attivare un Piano strategico a difesa dell’occupazione. Il Piano “Riparti Calabria”, annunciato dalla Regione il 1° aprile, ancora non c’è. La CISL chiede che si faccia presto. E per difendere il lavoro, serve un bando per il “mantenimento dei livelli occupazionali”. Finiti gli ammortizzatori sociali, c’è infatti il rischio di migliaia di licenziamenti. Per questa ragione è necessaria una misura regionale specifica con la concessione di uno sgravio del 50% degli oneri contributivi per 24 mesi per tutte quelle imprese in difficoltà che non licenzieranno i propri dipendenti. Riguardo al tema della sicurezza sul lavoro, di drammatica attualità, la CISL propone un Bando “Voucher Sicurezza Covid-19”. Chiede, cioè, che la Regione introduca i “Voucher Sicurezza”, con l’erogazione di un contributo economico a fondo perduto per le imprese finalizzato all’acquisto di dispositivi di protezione individuale, alle spese di sanificazione e sicurezza, valutando il coinvolgimento delle Camere di Commercio, per accelerare le procedure di erogazione. Perché occorre ripartire tutelando i lavoratori dai rischi del contagio. La CISL chiede, inoltre, che il Piano “Riparti Calabria” impegni risorse per garantire il diritto allo studio, sostenendo i giovani universitari: va accolta quindi con favore la scelta della Regione di stanziare tre milioni di euro per il sostegno agli universitari fuori sede. E, sempre in tema di diritto allo studio, per garantire il nuovo diritto sociale fondamentale alla rete internet, in una Regione in cui il 38% delle famiglie non ha una connessione, si introducano i Voucher Internet, per assicurare la gratuità della connessione veloce alle famiglie in difficoltà, consentendo a tutti gli studenti di fruire della didattica a distanza. È tempo – è emerso ancora dal dibattito dell’Esecutivo della CISL di Cosenza – che gli Enti Locali dichiarino esaurita la fase delle ordinanze più disparate con cui sono state introdotte ulteriori restrizioni alle attività produttive, per evitare nuovi problemi a imprese e lavoratori. Ne suggeriamo una sola che disponga la chiusura nella domenica e nei giorni festivi dei supermercati, per dire “grazie” ai lavoratori della grande distribuzione che non si sono fermati un attimo. Sul versante sanitario, è stato evidenziato come il calo dei contagi sia avvenuto grazie alle misure di distanziamento sociale rispettate dai calabresi e il contenimento della diffusione del coronavirus grazie al grande lavoro di medici, infermieri e personale, svolto spesso in condizioni di scarsa sicurezza e di deficit organizzativi. Ora – sostiene la CISL – è necessario riorganizzare e rafforzare l’offerta sanitaria territoriale, attuando subito le assunzioni previste per Asp e AO, perché senza personale non c’è sanità. Bisogna cambiare paradigma: dal piano di rientro, al piano di rilancio della sanità calabrese. Così come occorre procedere ad una verifica dei requisiti di accreditamento e di autorizzazione delle RSA, a tutela dei diritti degli anziani e dei lavoratori. Perché in piena emergenza alcune strutture hanno pensato di cambiare il CCNL applicato, contraendo diritti e salari. «Occorre fare presto – ha sottolineato con forza, tra l’altro, il Segretario generale provinciale Giuseppe Lavia – per evitare un aumento dei livelli di disoccupazione e di disagio sociale. Solo nella nostra provincia sono in pericolo nell’immediato 10.000 posti di lavoro a tempo indeterminato e migliaia di lavoratori stagionali del turismo, sono a rischio chiusura migliaia di imprese. Non possiamo permettercelo in una provincia che ha già un livello di disoccupazione al 22%, Creiamo lavoro sbloccando gli investimenti pubblici per la realizzazione di opere già previste come gli interventi per la S.S. 106 e l’Ospedale della Sibaritide, così come si è fatto per il Ponte di Genova». Un appello per l’immediata attivazione dell’annunciata task force sull’emergenza economica è stato rivolto alla Presidente della Regione, Jole Santelli, dal Segretario Regionale della CISL Tonino Russo. «Urge, per la pianificazione degli interventi – ha affermato tra l’altro Russo nel suo intervento –, un tavolo che veda presenti, con la Regione, tutte le organizzazioni datoriali e dei lavoratori che rappresentano interessi generali e non particolari, il terzo settore, al fine di sottoscrivere un patto sociale per il rilancio dell’economia e per la tutela del lavoro. Utilizziamo risorse delle future generazioni: abbiamo il dovere di agire con responsabilità».
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