Sì, oggi è proprio venerdì 17 aprile, un giorno davvero particolare visto che capita, per di più, in un anno bisestile e chi è scaramantico dovrà fare i conti con le sue paure. Cosa molto rara e particolare è che questo 2020 bisestile, di venerdì 17 ne ha ben tre (gennaio, aprile e il prossimo sarà luglio)! “Anno bisesto, anno funesto”, recita un antico detto. Il 2020 sembra già essere andato oltre il normale con questa pandemia da Coronavirus che sta mettendo in gravi difficoltà l’intero pianeta.
Ma quali sono le origini della paura per il numero 17 legata al venerdì? Pare che il tutto abbia antichissime origini.
Per i Cattolici il venerdì rappresenta il funesto giorno della morte di Gesù Cristo. Mentre per gli antichi Greci e Pitagora e i suoi seguaci in particolare, il numero 17 si trovava tra due numeri perfetti, il 16 e il 18, che rispecchiavano l’armonia del quadrilateri 4×4 e 3×6.
Nella Bibbia il diluvio universale aveva inizio il 17 del secondo mese dell’anno.
Il numero 17 nella cultura latina fa riferimento alla battaglia di Teutoburgo, avvenuta nel 9 d.c., dove i romani si scontrarono con i germani di Erminio. In quella battaglia le legioni XVII, XVIII e XIX vennero distrutte e a quei numeri venne associata morte e sventura.
Mel Medioevo, il 17 (che veniva scritto a numeri Romani XVII) veniva spesso confuso con il suo anagramma VIXI, che in latino significa “vissi”, ovvero “sono morto”, e che veniva scritto sulle lapidi.
Oggi il numero 17 nella smorfia napoletana è “a disgrazzia“.
Per quanto riguarda l’anno bisestile, nel XV secolo tale Michele Savonarola, medico e scienziato, scrisse un trattato in cui spiegava che gli anni bisestili sono portatori di epidemie e non fanno bene al bestiame. |