L’emergenza coronavirus ha prodotto una drammatica crisi nel comparto turistico, le restrizioni sanitarie messe in campo dal Governo hanno comportato la chiusura di tutte le attività del settore, che, per il prolungarsi delle misure di contenimento, è letteralmente in ginocchio. La Calabria ha un’economia fortemente caratterizzata in quest’ambito e perciò pare opportuno, soprattutto con l’incedere della stagione estiva, mettere in campo, fin da ora, misure adeguate per proteggere gli operatori e consentire una ripresa in sicurezza dell’attività dell’intero comparto. Riteniamo corretto, in linea con l’impostazione politica del nostro movimento, ascoltare le proposte degli esperti e dei soggetti economici interessati, che, meglio di altri, conoscono le dinamiche del mercato di riferimento. Accogliamo perciò con favore e rilanciamo le richieste che ci arrivano da importanti rappresentanti dei gestori alberghieri, i quali continuano a pagare l’affitto ai proprietari per le strutture, ma si trovano con prenotazioni ridotte di oltre il 70%. Il rischio che si intravede nel dibattito di questi giorni è che le agevolazioni che il Governo metterà in campo varranno per gli albergatori proprietari delle strutture ma non per i gestori. Circa metà delle strutture alberghiere in Italia è gestita da soggetti che pagano l’affitto e che in queste settimane continuano a pagarlo nonostante gli incassi siano quasi azzerati, con concreto rischio di fallimento. Proponiamo perciò due possibili misure di aiuto: il riconoscimento del mancato guadagno attraverso un contributo diretto a fondo perduto nella misura di almeno il 15% sul mancato incasso nell’anno 2020 e l’eliminazione dell’imu per i proprietari, vincolato ad un taglio del pagamento dell’affitto per i gestori che hanno avuto perdite per oltre il 50% rispetto alla scorsa stagione. Ci paiono proposte utili e realizzabili per dare una boccata d’ossigeno ad un comparto vitale dell’economia calabrese.
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