Forte denuncia del sindaco di Torano Castello, Franco Raimondo, su quanto sta succedendo nella struttura di ricovero del suo paese. «Sicuramente non scoppia così, senza avvisaglie, una bomba del genere. È stato ignorato qualcosa di importante o forse c’è stata una sottovalutazione, adesso però pensiamo a come arginare il danno. L’Asp e la struttura “Villa Torano” hanno fornito degli elenchi che comprendevano anche i parenti con cui i lavoratori della clinica avevano avuto contatto, e hanno chiesto a queste persone di presentarsi per il test. In modo inaspettato, è arrivata moltissima gente. Una presenza massiccia che conferma quello che sospettavamo: non sono state rispettate le regole, forse qualcuno si è ricordato di aver fatto gli auguri di pasqua, e adesso la paura dilaga. Siamo in guerra ma se non conosciamo ancora il numero esatto dei feriti e che munizioni abbiamo a disposizione, difficilmente possiamo combattere. Ora conta conoscere quali famiglie sono state coinvolte e dove abitano. Così indirizzeremo la lotta nelle località interessate, in modo mirato. Adesso cerchiamo di capire gli effetti dell’esplosione, poi arriverà il momento di indagare su come è avvenuto, andando a ritroso, e capire se c’è stata una falla, se si è trattato di un caso su un milione, se c’è stato un problema di protocolli. È ovvio che se arriva un focolaio di queste entità, che ha registrato subito 50, 60 casi, la prima cosa che si è pensata di fare è stato chiudere il Comune. Ma bisogna anche tenere d’occhio il comprensorio, perché i dipendenti e i loro contatti abitano anche in altre zone. Dobbiamo superare la fase critica, questa è la priorità. L’ordinanza ci deve aiutare ad avere più forze dell’ordine sul territorio e qualche possibilità economica in più per le persone che ora sono bloccate».
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