“Il Decreto Interministeriale emesso lo scorso 7 Aprile 2020 n. 150 in cui il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti di concerto con altri Ministri, dichiara che per l’intero periodo dell’emergenza sanitaria nazionale i porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di Porto Sicuro (Place of Safety) solo per le navi soccorritrici battenti bandiera straniera che abbiano soccorso esseri umani fuori dalle nostre acque, suscita un sentimento di forte preoccupazione dal momento che non si può sospendere il soccorso a esseri umani in pericolo di vita”. Così il presidente dell’associazione “Don Vincenzo Matrangolo” di Acquaformosa, Giovanni Manoccio. “Sono settimane difficili, – ha poi aggiunto Manoccio – ma la solidarietà non può mai venir meno e, se da un lato, l’emergenza Coronavirus ha messo in risalto tante belle iniziative solidali, dall’altro sarebbe paradossale che con un atto governativo la solidarietà fosse negata ai migranti anche perché ricordiamo che il Ministero della Salute attraverso l’USMAF si è già attrezzato per la quarantena delle Navi che hanno soccorso migranti ed ha già disposto delle linee Guida. Condividiamo la preoccupazione delle associazioni del Tavolo Asilo Nazionale le quali ribadiscono che, anche in questo momento difficile per l’Italia, che la Libia è un paese in guerra, dove i migranti sono oggetto di torture e schiavitù e sosteniamo la richiesta fatta al Governo italiano di operare senza indugi in relazione alla vicenda della nave Alan Kurdi che è al limite delle nostre acque internazionali in attesa che le venga assegnato un Porto Sicuro dalle nostre Autorità”. |