Tutela del patrimonio ambientale e forestale, necessario fare piena luce sul taglio della storica pineta del lungomare di Montegiordano e sull’alienazione del materiale legnoso. Condivisibili le preoccupazioni del comitato “Tutela del lungomare di Montegiordano” che sulla vicenda ha avanzato una richiesta di accesso agli atti e messo a conoscenza dell’accaduto la procura della Repubblica di Castrovillari. Urge capire i motivi che hanno portato gli uffici comunali ad effettuare il taglio della pineta, essendo l’aria sottoposta a vincolo ambientale, e se è stato seguito il regolare iter autorizzativo.
È quanto fa sapere il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che rispetto al taglio della Pineta di Montegiordano ha presentato una specifica interrogazione al presidente della Regione Calabria, On. Jole Santelli.
«Ho chiesto al Presidente della Regione – dice Graziano - di indagare sull’iter procedurale attuato dal Comune di Montegiordano, considerato che la pineta non solo ricade in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, ma rappresentava anche parte integrante del ricco patrimonio ambientale di macchia mediterranea che ricopre e caratterizza buona parte delle coste calabresi. E quindi, se il taglio degli alberi è stato effettuato in ottemperanza alle normative vigenti, previa formale autorizzazione da parte degli uffici dei preposti dipartimenti regionali, e se sono state acquisite tutte le altre autorizzazioni necessarie. Oltre a questo ho chiesto di indagare anche sui motivi per i quali si è reso necessario il taglio della vegetazione. E questo perché preoccupa la denuncia del comitato dei cittadini che, tra le altre cose, ha evidenziato un dato fondamentale, che se confermato sarebbe sconcertante. Pare infatti che precedentemente al taglio della pineta, avvenuto nel contesto dei lavori di riqualificazione del lungomare, sarebbe stata pubblicata una determina che prevedeva l’acquisto di 140 nuovi alberi che, a loro volta, avrebbero dovuto sostituire quelli tagliati perché malati. Solo che l’attestazione della patologia di cui sarebbe stata affetta la pineta e per la quale si sarebbe reso appunto necessario il loro taglio, è posteriore proprio all’acquisto dei nuovi alberi. È opportuno, quindi fare chiarezza, considerato che si potrebbero profilare gravi abusi ed omissioni a danno del patrimonio storico-ambientale di quel territorio».
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