Quarant’anni fa in Italia c’erano quasi il triplo dei posti letto di adesso, ma un po’ tutta l’Europa è in difficoltà dal punto di vista della risposta all’emergenza sanitaria, perché le politiche di austerità e le privatizzazioni spinte degli ultimi anni hanno ridimensionato la sanità pubblica praticamente ovunque. Con una crisi economica alle porte di proporzioni spaventose; con gli Stati Uniti che si preparano - attraverso la loro banca centrale - ad un’iniezione di liquidità mai vista prima per proteggere l’economia reale; con la Cina che è già pronta a ripartire perché ha contenuto l’epidemia prima di noi, l’Europa non può pensare di rimanere a galla utilizzando gli stessi strumenti e facendo gli stessi errori del passato. Oggi bisogna cambiare completamente ricetta, e aprire una grande fase di investimenti pubblici che siano garantiti insieme da tutti gli Stati europei. Se invece i Paesi del Nord Europa continuano a blaterare di MES e altre sciocchezze, temo che affonderemo tutti. Il MES serve per “costringere“ i Paesi a ridurre il debito pubblico e azzerare il ruolo dello Stato, lasciandolo in balia dei mercati. Ora ci serve l’esatto contrario: più debito pubblico per superare la crisi, più intervento dello Stato a garanzia dei servizi essenziali. Se l’Unione Europea ha un senso, ora è l’ultima chiamata per dimostrarlo.
Francesco Forciniti (M5S Camera – Commissione “Affari Costituzionali”)
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