Nonostante le critiche levatesi da vari livelli istituzionali per la loro esiguità, le risorse finanziarie attribuite ai comuni con l’Ordinanza della Protezione Civile n. 658 “Misure e risorse per la solidarietà alimentare” rappresentano un primo concreto segnale, seppure parziale, alle istanze ed ai bisogni di fasce di popolazione che, nel giro di qualche settimana, sono scivolate nell’indigenza, impossibilitate a soddisfare anche i bisogni primari come quelli alimentari e del vivere quotidiano. Ai 72 comuni del Comprensorio del Pollino, della Sibaritide e del Tirreno sono stati trasferiti finanziamenti complessivamente significativi, con somme importanti ad alcuni comuni grandi e medi ma anche con segnali rilevanti ai comuni più piccoli, con delle eccezioni di comuni a cui sono spettate poche migliaia di euro. Si tratta ora di procedere con gli adempimenti amministrativi snelli (delibera di variazione di bilancio, scelta dei criteri e pubblicazione bandi, autodichiarazione in sostituzione dell’Isee) al fine di consentire alle persone bisognose di avere, in tempi brevi e certi, la disponibilità per la spesa alimentare. Procedure amministrative, però, che non devono tradire il fine di questa misura, pur nella sua eccezionalità e temporaneità, evitando contestazioni e strumentalizzazioni. Tutto ciò, quindi, dipenderà dalla capacità dei sindaci e delle amministrazioni di rispettare le regole, pur facendo in fretta. A nostro avviso bisogna partire dalle linee generali improntate alla massima trasparenza e attività informativa capillare ai cittadini; mettere a disposizione numeri telefonici per chiarimenti, istituendo appositi sportelli presso le sedi comunali per informazioni distribuendo anche i modelli di domanda e di autodichiarazione. Evitare al massimo lo spostamento delle persone coinvolgendo il terzo settore ed altre realtà sociali (Auser, Federconsumatori, Caritas, Protezione Civile, etc.). Costruire una catena di solidarietà e favorire le donazioni private istituendo un apposito numero di conto corrente dedicato. La platea dei beneficiari, individuata dall’Ufficio Politiche Sociali nei disoccupati privi di sostegno al reddito e che non beneficiano di reddito di cittadinanza, in coloro i quali hanno dovuto cessare e/o sospendere un’attività, famiglie che versano in uno stato di indigenza con presenza di minori e/o anziani in condizione di fragilità (ADI), può essere incrementata da quelle persone già seguite dai servizi sociali che sono monoreddito e non usufruiscono di prestazioni assistenziali o che hanno prestazioni che rientrano nella categoria dei poveri. Tenere conto degli immigrati non residenti. L’esclusione di chi percepisce sostegni pubblici. I buoni spesa (o voucher), che dovranno prevedere anche l’acquisto di farmaci, di prodotti per l’igiene personale e per la casa, vanno richiesti dal capo famiglia ed essere corredati dall’autodichiarazione dello stato di necessità con assunzione di responsabilità civile e penale. Al fine di evitare speculazioni ed irregolarità, l’Ufficio Servizi Sociali potrà riservarsi di effettuare le opportune verifiche circa la veridicità delle dichiarazioni e, nel rispetto della privacy, interessare i soggetti istituzionali preposti al controllo. Per il sindacato si apre una fase nuova ed inedita della contrattazione sociale e territoriale che deve rispondere alla drammatica situazione sociale che è venuta a determinarsi a causa del Coronavirus. E’ il momento giusto per rafforzare le relazioni sindacali, soprattutto con quelle amministrazioni con cui sono stati sottoscritti protocolli ed intese territoriali anche per evidenziare la centralità dei poteri locali a cui è affidata una prima azione di intervento a sostegno delle popolazioni, soprattutto laddove ci sono indici di povertà molto alti. E’ con alto senso di responsabilità e con spirito costruttivo che la CGIL e lo SPI del territorio si rivolgono a tutte le amministrazioni comunali, apprezzando gli sforzi di quei sindaci che hanno già inteso convocare riunioni in modalità remote, oppure chi ha utilizzato altre forme di consultazione, indicando un percorso da condividere, con il fine di raggiungere gli obiettivi che la misura stessa prevede, contribuendo a dare un aiuto concreto ai lavoratori, ai disoccupati, ai pensionati ed a tutte le persone in stato di bisogno a causa dell’emergenza COVID19.
Giuseppe Guido Segretario generale Cgil comprensoriale
Francesco Spingola Segretario generale SPI Cgil comprensoriale
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