Quello che stiamo vivendo, per chi ancora non se ne fosse accorto o per chi ancora tende a nasconderlo e a sublimarlo con gli hashtag, non é uno stato di calamità naturale ma un vero è proprio scenario di guerra. Il SSN sta combattendo il nemico sul suo fronte, la battaglia è quella di sconfiggere la pandemia e tutelare la salute pubblica. Ma il tempo passa, nell’ultimo decreto l’emergenza è stata calcolata in un periodo compreso fino a sei mesi, un lasso di tempo che vedrà il nostro Paese affrontare senza dubbio la crisi economica e poi sociale più imponente della sua storia. L’economia italiana è in ginocchio! Privato, pubblico, grandi e piccole aziende, autonomi con o senza Partita IVA, attività ricettive e di ristorazione, ma anche le fasce deboli e meno abbienti, si troveranno a fare i conti con la propria sussistenza e quindi esistenza. Non c’è tempo per proclami, bisogna intervenire in maniera immediata con più liquidità possibile. Sforare il debito pubblico così come afferma Draghi e rimpinguare i conti correnti di chi oggi è costretto obbligatoriamente a stare a casa. Non è possibile e neanche pensabile affidare questo alla nostra burocrazia attraverso le Agenzie di Stato, bisogna intervenire direttamente e non con semplici contentini (E100?) o cifre che rasentano il ridicolo. Bisogna aiutare le famiglie, senza dimenticare chi trova sostentamento e quindi sopravvive, per forza e necessità, in quel lavoro sommerso che è “illegale ma non criminale” e che se sostenuto in maniera opportuna potrebbe uscire da quel “nero” cono d’ombra e poi permettere ai privati di ripartire, di rimettere in moto il sistema economico, di non fallire ma neanche di non permettere alle banche (di nuovo!) di speculare, offrendo scoperti o fidi a tassi da usurai, innescando processi da cui sarà difficile uscirne! Basta! Siamo in guerra, siamo pronti a combatterla ma con tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione, così come è per ogni Nazione che si trova ad affrontare recessione e default. Siamo in guerra ma sta a noi oggi costruire un domani migliore.
Orlandino Greco - Italia del Meridione
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